POVERE CREATURE!
Regia di Yorgos Lanthimos – USA, 2023 – 141′
con Emma Stone, Mark Ruffalo, Willem Dafoe
UN’ENERGIA VISIVA ESPLOSIVA CHE ESALTA LA FANTASIA INTERPRETATIVA DI EMMA STONE. E SI RIDE, DELLA COMICITÀ PIÙ ACUTA.
Oltre alle cicatrici che lo sfigurano e alle terribili menomazioni del suo fisico, Godwin Baxter deve a suo padre anche una sincera passione per il metodo scientifico e le pratiche chirurgiche. L’esperimento che più lo inorgoglisce è Bella, che tratta come una figlia. L’ha trovata cadavere, incinta di un feto ancora vivo, e le ha ridato il respiro e trapiantato il cervello del neonato. Ora Bella, già cresciuta e splendida nel corpo, cresce rapidamente anche nelle facoltà mentali, imparando a camminare, parlare e, soprattutto, desiderare. A nulla vale, a questo punto, il tentativo del suo creatore di fermarla: God(win) le ha dato la vita e, con essa, il libero arbitrio.
La donna bambina va alla scoperta del mondo con uno sguardo nuovo, affamato e primigenio, che non ha memoria delle regole e dei pregiudizi che muovono la società, non conosce vergogna ma solo curiosità. Farà esperienza di quanto il suo comportamento sia contrario alla norma, e di quanto la norma sia lontana tanto dalla logica che dalla natura.
Quale miglior occasione, per Lanthimos, per fare sempre meglio ciò che ha sempre fatto? La Bella di Emma Stone è infatti il viatico ideale, la lente distorta che occorre per guardare con lucidità la realtà nelle sue componenti principali (già illuminate ne La favorita): mostruosità e ironia.
Povere creature! ne aggiunge o consacra un’altra: la libertà. Una dimensione rischiosa, sempre sfuggente, perché, nella scienza come nell’esistenza, “è così finché non si trova un altro modo” e ancora e ancora. Una trasformazione antropologica e sociale è dunque possibile? Una reale libertà del femminile? O è solo una favola di fanta-scienza? Per rispondere, il regista greco lancia la sua Eva in un viaggio senza tempo (non è cambiato molto, nei secoli, in materia di relazioni uomo-donna), liberando contemporaneamente un’energia visiva esplosiva, che frulla suggestioni pittoriche e organiche, impressionismo ed espressionismo, esalta il racconto vittoriano dello scozzese Alisdair Grey alla base del film, la fantasia interpretativa della Stone e il lavoro immaginifico di scenografi e costumisti.
Più simile al Candido voltairiano che al mostro di Frankenstein, la creatura di Yorgos Lanthimos fa esperienza dell’abbondanza cromatica del mondo e della scarsità di empatia dei suoi abitanti, passando in rassegna un campionario maschile tragicomico (il buono, il geloso, il padre, il cinico, il crudele) che ha in comune la tendenza a volerla rinchiudere nel proprio universo, con la scusa di offrirle protezione. E si ride, con Povere creature!, della comicità più acuta: quella che non nasconde il suo lato oscuro.
Marianna Cappi – MyMovies
Cosa accadrebbe se resettassimo il nostro cervello? Quale sovrastruttura intaccherebbe per prima la nostra mente? Quale istinto primordiale si scatenerebbe senza alcun filtro? A queste domande cerca di rispondere Povere Creature!, il film di Yorgos Lanthimos tratto dal romanzo di Alasdair Gray. Il vincitore del Leone D’oro 2023 è un film potente, ironico e grottesco, ma soprattutto è un manifesto politico, un’analisi disincantata della società che il regista greco osserva attraverso la lente della fiaba gotica.
Carmen Palma – Sentireascoltare.it
Recensioni
5/5 Cinematographe.it
4/5 Cinefilos.it
4,2/5 MyMovies
IL CINEMA GOTICO
I film gotici sono quelli di un genere specifico che tenta di ricreare i temi e gli ambienti presenti nella letteratura gotica classica. I temi spesso ruotano attorno a stati emotivi ossessivi, trame familiari malvagie, il male e il soprannaturale, sebbene ce ne siano molti altri e diverse varianti. Una caratteristica distintiva di molti film gotici è l’ambientazione in cui i personaggi esistono, spesso fornendo sia l’atmosfera che il progresso della trama. Dall’inizio dell’industria cinematografica ci sono stati tentativi di creare versioni cinematografiche della letteratura gotica classica del XVIII e XIX secolo e di catturare l’essenza del genere in nuovi racconti ambientati in tempi moderni.
Questi film sono considerati diversi dai film horror in quanto usano raramente gli stessi dispositivi per creare suspense, generalmente mancano scene che coinvolgono grandi quantità di sangue e tendono a concentrarsi maggiormente sull’interazione tra i personaggi come punti di tensione o trama.
Una delle aree della letteratura gotica che alcuni sostengono sia stata migliorata dai film gotici è la rappresentazione dell’ambiente attorno ai personaggi. Attraverso l’uso di luci e set realistici, i film sono in grado di trasmettere il senso oscuro del mistero che alcune ambientazioni dovrebbero contenere.
Il cinema gotico nasce con pellicole come Nosferatu o Il golem, passando per la casa di produzione Hammer (serie di film di Dracula, de La mummia e di Frankenstein), Terence Fisher, Roger Corman e Mario Bava.
Tim Burton è senz’altro uno dei registi cardine del cinema gotico contemporaneo, ma non del gotico classico poiché ne offre una versione contaminata da influenze glam e pop e da una forte ironia.
Temi e personaggi ricorrenti sono mostri, vampiri, zombie (o altre forme di non-morti), lupi mannari, fantasmi, demoni, antiche maledizioni, creature possedute dal demonio, occulto, animali demoniaci, oggetti inanimati dotati di una vita proveniente dalla magia, streghe, scienziati pazzi, case infestate, cannibali e creature extraterrestri.
Storie e personaggi provenienti dalla letteratura, specialmente dai romanzi gotici, sono diventati molto popolari ed hanno ispirato molti sequel e remake. Tra questi sono da ricordare Dracula, Frankenstein, La mummia, Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, l’uomo invisibile, i racconti di Poe e Lovecraft.
I film horror giapponesi, che puntano molto su atmosfere inquietanti, stanno riscuotendo in tempi recenti un certo successo, tanto che di alcune di queste pellicole vengono girati dei rifacimenti (remake) negli Stati Uniti (tra questi, The Ring, The Grudge, Dark Water e The Eye).
Generalmente i film horror estremo-orientali tendono a descrivere per lo più storie di fantasmi e vendette, mentre quelli occidentali si basano più su mostri concreti, spesso creati dalla società stessa.
In tempi recenti si sta formando poi un nuovo filone, quello che può essere definito come Horror spagnolo (nato, sostanzialmente da Guillermo del Toro, il cui film più rappresentativo è Il labirinto del fauno e rimane il migliore ed il più rappresentativo per la presenza di tutte le tematiche essenziali) che ha come tratti caratteristici la presenza di bambini sospesi tra due mondi, uno reale e l’altro fantastico/spiritico; questi film hanno ampie connessioni con la realtà attuale o storica e più in generale tendono ad essere usati come mezzo per descrivere stati d’animo o agnizioni completamente realistiche, di cui la componente fantastica fa da contraltare creando un mondo di fuga, ma al tempo stesso ignoto, e quindi spaventoso.
Consigli di lettura
POVERE CREATURE!
Romanzo di Alasdair Gray
Safarà – Editore
MGF