1° Classificata – Sezione RAGAZZI – 2019
SONZOGNI ALICE

“IO SONO”

Non so chi sono ma so cosa sono.
Sono una poesia che nessuno mai scriverà
perché le parole fuggono
proprio quando dovrebbero fermarsi.
Sono una barca che non può affondare ne galleggiare
allora scelgo di volare.
Sono la fragilità di un falò impertinente
che danza in un fuoco che non teme più il vento.
Sono la consistenza dei petali di ciliegio
ai quali non si può impedire di sbocciare.
Sono il capitano di questa nave fantasma
e proseguo questo viaggio nell’ignoto
senza nessuna bussola che punta a nord
alla ricerca del mio destino
che cambia sempre dimora.

MOTIVAZIONE: La piccola poetessa, con questi 15 versi liberi, dimostra una sicura padronanza del mezzo espressivo e una apprezzabile capacità di creare immagini vivide.

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1° Classificata – Sezione BAMBINI – 2019
DENISE GJOKA

L’ORIZZONTE

E’ veloce questo respiro
questo vento
che gonfia il mare
rendendo invisibile
l’orizzonte
che ormai svanito
rende cieco
l’infinito

MOTIVAZIONE: Pochi versi incisivi e ricchi di ritmo per descrivere l’ansia (È veloce questo respiro) e la bufera del cuore di una bambina alle soglie dell’adolescenza che si sente in balìa di questo vento/ che gonfia il mare e nasconde l’orizzonte che pare momentaneamente chiuso sul futuro.
Una lirica intensa che denota una buona maturità, non solo stilistica.

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TEMA: NELLA CREAZIONE LA GRANDE BELLEZZA

 

“Guardarsi intorno e scoprire che accanto a noi vive la “Grande Bellezza”, misteriosa, affascinante, reale e irreale al contempo, con una energia impalpabile che entra nelle sfere magiche del nostro percepire. Ci inonda di meraviglie e di strade che si aprono all’improvviso su campi di grano e nuvole che si abbracciano. E’ uno spazio liquido nel quale la vita si immerge e ritrova pian piano quella pace che assapora un crescendo di sensazioni spalancate su orizzonti lontani. Ed ecco gemme di luce che si schiudono, onde che si rinfrangono spinte da una straordinaria energia di vita, sguardi profondi di bambini che afferrano l’infinito. Intuire il profumo di quell’immensità che respira dentro e lasciarla emergere, accarezzandola con grande umiltà e infinita gratitudine.”
Benedetta Sarrica

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