CONCORSO DI POESIA ‘SOLE D’AUTUNNO’ 2019 – PRIMI CLASSIFICATI SEZIONE ADULTI
1° Classificata – Sezione ADULTI – 2019
GIULIA BORRONI CAGELLI
LA BELLEZZA DEL CREATO
Seguite la mia musica
io, come il Pifferaio di Hamelin,
vi condurrò in un mondo di bellezza
con uno sguardo di stupore e un sorriso di meraviglia
attraverserò i luoghi e le stagioni
sarò “ metamorfosi di me stesso”
………………..
…sarò erba, fiore, albero
bruco e farfalla,
gabbiano per accarezzare il mare
e falco per sfidare le vette,
gazzella agile delle savane,
lupo sapiente delle foreste…..
storione argentato per risalire le correnti,
allegro delfino dietro chiglie schiumose
…e poi, nelle sere stellate,
mi farò luce per stanchi viandanti,
rugiada per pellegrini assetati
nelle foschie di rosei mattini
contempleremo i colori dell’aurora
la fantasmagoria delle aurore boreali
Vi parlerò con il gorgoglìo dei ruscelli,
con il sussurro del vento
con le strida dei cormorani,
vi sedurrò col gorgheggio delle allodole,
vi commuoverò col trillo dell’usignolo,
poi mi muterò in polvere di stelle
per avvolgere ogni cosa
con la magia dell’esistere
e canterò
canterò a piena voce
il miracolo del creato
col dolce canto della Vita.
MOTIVAZIONE: Come la musica del pifferaio di Hamelin risveglia i nostri desideri e ci conduce in magici mondi, così questi versi, nella loro nitida e fluente musicalità, ci fanno viaggiare lontano e ci mostrano, in un caleidoscopio di immagini, colori, suoni e sensazioni, quanto di bello e meraviglioso la natura ci dona.
Ed ecco il mare, le vette, le savane e le foreste; la luce, la foschia, i colori dell’aurora e i rosei riflessi del mattino; il gorgoglio, il sussurro, le strida, il gorgheggio e il trillo.
Tutto ciò ci seduce e ci commuove, perché in ogni cosa scopriamo la magia e il miracolo della vita.
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2° Classificata – Sezione ADULTI – 2019
PAOLA MAROZIN
EPPURE…BELLEZZA
Mattino nella pianura veneta
Il mondo ristretto e sbiadito
lo sguardo spinto a terra
un freddo che bagna il cuore.
Eppure… bellezza
abbozzata
s’alza dal fiume in fiocchi di nebbia
tra l’incanto di un immoto silenzio.
Lontananza, grigiore, solitudine.
Eppure… bellezza
sussurrata
silenziosa e nascosta
gocciola dagli alberi solitari,
aspetta…
Ricordo il tramonto
immagino il cielo
intuisco le stelle.
Tutto c’è ancora
s’impara a desiderarlo di nuovo
e ad attenderlo.
MOTIVAZIONE: La nebbia avvolge e nasconde il paesaggio, attutisce i rumori e trasmette una sensazione di malinconica solitudine. Ma non riesce ad annullarne la bellezza, che non sfugge alla sensibilità di chi osserva i “fiocchi di nebbia” alzarsi dal fiume, le gocce di umidità staccarsi dai rami nudi. In questo ovattato silenzio c’è spazio per immaginare il cielo al tramonto, per intuire e distinguere le stelle, per imparare che la nebbia non ha cancellato nulla, l’ha soltanto momentaneamente celato per renderlo più desiderabile…
Versi delicati, misurati, dal ritmo lento e pacato, creano immagini suggestive.
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3° Classificata – Sezione ADULTI – 2019
MARISA TRENTINI
TRA LA VITA E IL SOGNO
Visti da qui sembrano poca cosa:
una spanna di cielo,
quattro chiome di tigli,
dei tetti spaiati.
Ma da questo scampolo di mondo
partono i miei sogni senza meta.
Non ho biglietti e bagagli per viaggiare,
né stazioni o porti da raggiungere.
Mi stacco da terra affidandomi al vento
e il volo si fa imprevedibile e lieve,
non serve nemmeno spiegare le ali.
Sopra le acque la brezza rallenta
e i pesci sono frange e fiocchi d’argento.
D’un tratto l’aria diviene raffica,
s’infila urlando tra rocce e pendii.
Ma stanno al sicuro corolle e bacche
nella quiete del sottobosco,
dove cercano i camosci
le piante sempreverdi.
Nella frescura di funghi e legna
cedo al sonno.
Solo a sera ritrovo la mia finestra
e i contorni grigi dei tigli contro il cielo.
Dentro la stanza la luce,
il mio letto d’ospedale.
Fuori, nel buio indistinto,
la vita è eternamente
un’immensa meraviglia.
MOTIVAZIONE: La lirica, che ha un andamento descrittivo, esprime in modo accorato il volo dell’anima di chi vive nella sofferenza fisica, adagiato su un letto d’ospedale, costretto nei pensieri e limitato dal dolore. Il ricordo del mondo esterno, però, e l’immagine interiore della bellezza della natura, dei luoghi conosciuti e amati diventano conforto, tengono vivo l’amore per la vita e aprono alla speranza in un sogno liberatorio che si traduce in un’incantata e stupefacente meraviglia.