PRIMO CLASSIFICATO

FRANCESCO RUGGERI

MOTIVAZIONE:

Viviamo in un tempo difficile, raggiunti troppo spesso da messaggi distorti e fuorvianti.
Il senso della vita e del suo valore troppo spesso è sopraffatto dalla violenza, anche comunicativa, capace di annientarne la potenza e il significato. La voce delle donne di altri luoghi e di altre culture viene tacitata nel sangue e poco possiamo fare se non raccogliere il profondo desiderio di cambiamento.
La lirica ben esprime tutto lo sgomento, il dolore e il senso di impotenza provato quando assistiamo impotenti a delitti compiuti in nome di idee incomprensibili per la cultura moderna e i tempi attuali.
Vigorosa si alza la speranza di tutti “gli uomini di buona volontà” per un mondo nuovo senza muri e senza ingiuste oppressioni.

IL SILENZIO SI FA VOCE

Non fu provocazione la mia, né un vezzo,

ma fu una indisciplinata ciocca di capelli

fuori l’hijab a scatenare la follia omicida.

Schiavi di una assurda legge

che mortifica e umilia la donna.

Avevo sogni da inseguire,

storie da costruire,

albe e tramonti da raccontare,

una vita da colorare

recisa prima di germogliare.

Nel mio nome, assunto a simbolo di ingiustizia,

il silenzio abitato da troppo tempo

si è fatto voce, protesta.

Il cuore gronda tutto il suo dolore

mentre il pensiero, di sangue macchiato,

urla libertà.

Il dissenso e le rivolte porteranno a vita nuova?

Forse non sono morta invano…

In memoria di Masha Amini

 

 

 

 

 

 

SECONDO CLASSIFICATO

MARISA TRENTINI

MOTIVAZIONE:

La malattia entra nella vita quotidiana sconvolgendone i ritmi, tarpando affetti, cambiando il modo di vivere e addirittura privando molte persone del tempo di possibilità future.
Tutto è ancora più drammatico quando a essere colpiti sono i bambini, speranza di vita per i loro cari e per la società tutta.
La lirica che ferma con parole delicate e commosse i tempi del dolore e dell’attesa, è un inno alla speranza, perché anche dal dolore fisico e morale può nascere la fiducia in un domani migliore che risolva e ridia futuro al piccolo paziente e a chi lo ama.

 

RINASCITA

Occorre andare piano,

con la voce, i gesti, le carezze. La ferita è lì, tra i capelli radi,

imprecisa come un viottolo di campagna.

Ai tuoi pochi anni

oggi se ne aggiunge uno. E’ gracile, smarrito,

non sa dove sostare,

tra suoni rauchi di campanelli appesi ai letti

ed il rito puntuale della terapia. Non doveva andare così.

A quest’ora sarebbe toccato ai palloncini aprire una danza nel cielo

e al prato ospitare

tante piccole orme festose. Fuori la pioggia scivola adagio,

come il liquido nella piccola bottiglia sospesa sopra di noi.

Ma a ridosso della finestra spicca un sole di cartone, è bonario, ha gote rosse

e due cuori dentro gli occhi. Al risveglio ci scoprirai così,

con un’autentica gioia confezionata, pronta per l’uso.

Saremo in tanti,

accomodati sulle lenzuola bianche. Troverai amici vecchi e nuovi, abbracci, canti, giochi

e volti radiosi.

Dopo il buio, oltre le nuvole, brillerà per te una luce carica di bellezza e di futuro.

TERZO CLASSIFICATO

FRANCA GIUSEPPINA ROSSI

MOTIVAZIONE:

I cuori puri assistono impotenti alle vicende tormentate degli uomini di questo tempo, sconvolto da vicende che suscitano minacciosi venti di guerra. Dove troveranno rifugio? Dove riusciranno a ritrovare pace e nuove sicurezze?
Il vecchio albero secolare che simboleggia la vita del bosco diventa l’esempio di forza e di resistenza alle prove che attraversano la vita degli uomini. Speranza e rispetto sono il messaggio che la Poetessa intende offrire: la Natura è la Madre di tutti, in essa si trova la soluzione a ogni difficoltà.

 

ALBERO ANTICO

Ascolto il sussurro degli alberi nel

silenzio ovattato del bosco. Si erge

verso il cielo terso,

un maestoso albero antico. Con

una lieve carezza sfioro il

robusto tronco nodoso.

Ha sfidato secoli, stagioni e tempeste.

Ora maestoso e fiero accoglie

il mio forte abbraccio affettuoso.

E mi sento ancora viva

in questo mondo disumano…

Ho bisogno di solitudine per lasciar

sedimentare i giorni tristi.

Si scioglie l’angoscia dei venti di

guerra, con lenti passi

su un prato di foglie accartocciate.

MGF