ANIMAZIONE
Regia di Kelsey Mann – USA, 2024 – 96′
con Pilar Fogliati, Deva Cassel, Marta Filippi

 

 

 

 

 

A distanza di poco meno di dieci anni dal successo di Inside Out si riforma il team creativo. Un nuovo capitolo, e dunque nuove emozioni in campo: Ansia, Noia, Invidia e Imbarazzo. È il delicato e sorprendente racconto del complesso passaggio dalla preadolescenza all’adolescenza di una tredicenne. Riley è una preadolescente di 13 anni, che ha appena chiuso un ciclo scolastico e si prepara ad affrontare l’estate prima dell’inizio del Liceo. Sarà l’ultima con le sue due amiche del cuore, che frequenteranno un’altra scuola. Giocando anche insieme a hockey, le tre ragazze si iscrivono a un campo estivo agonistico. Riley è subito affascinata dalle ragazze più grandi, delle fuoriclasse nell’hockey, ma si percepisce inadeguata e incapace di stare al loro passo. Durante il tirocinio non riesce neanche a solidarizzare con le storiche amiche, sentendosi un pesce fuor d’acqua. Nel suo animo, le emozioni che l’hanno sempre guidata – Gioia, Rabbia, Tristezza, Paura e Disgusto – si sentono sotto attacco da parte da nuovi ingressi: Ansia, Noia, Invidia e Imbarazzo. È soprattutto Ansia, che seppur animata da valide intenzioni, ovvero il bene di Riley, sta alterando l’equilibrio. Inizia così una piccola “battaglia” nell’animo della ragazza… “Ho deciso subito di rendere Ansia uno dei personaggi più importanti – ha indicato il regista Kelsey Mann – È qualcosa che inizia a comparire quando diventiamo adolescenti: tutti noi possiamo identificarci con questo concetto. All’inizio della realizzazione del film, ricordo di aver svolto molte ricerche su quel che accade al nostro cervello a quell’età e mi è venuta in mente l’idea di una palla da demolizione che distrugge il Quartier Generale, con un mucchio di operai che arrivano improvvisamente e demoliscono tutto. È una ristrutturazione: è tutto molto caotico”. Nel cartoon Ansia si presenta in maniera giocosa, con un trionfo di colore arancione: è simpatica, originale, dai movimenti e dallo sguardo elettrico. Con sveltezza estromette tutte le altre emozioni in campo e si impossessa della serenità interiore di Riley. Ansia ha come obiettivo quello di far eccellere Riley, sia nello sport che nella rete di amiche. Sovraccarica così di pressioni la tredicenne al punto da farla sbandare, da renderla incerta e “paranoica”. Riley si sente persa, senza più punti di riferimento. Nella sua dimensione interiore corrono in soccorso le emozioni di sempre, quelle che si trovano accanto a lei fin dalla nascita, in particolare Gioia, che le instilla buonumore e fiducia. E proprio Gioia avrà il compito di coordinare tutte le altre emozioni, trovando un posto anche ad Ansia. Tutte loro sono emozioni importanti e preziose, fanno parte del tessuto interiore di Riley, sono ugualmente necessarie nella definizione di una personalità sempre più articolata e adulta. Non facendo mancare atmosfere colorate e sognanti, dialoghi curati, puntellati da lampi di ironia e umorismo gentile, “Indide Out 2” offre una riflessione acuta e puntuale sul delicato momento di passaggio dalla stagione dell’infanzia all’adolescenza, un territorio dove avviene la ricerca del Sé e si pongono le basi per l’identità adulta. Il cartoon si confronta coraggiosamente con emozioni non semplici, a tratti scomode, a cominciare dal ruolo fagocitante dell’ansia. La narrazione si muove lungo un binario brillante e giocoso capace però di regalare anche sguardi di senso su una stagione di tempesta della vita, dove non ci si apprezza, ci si sente incompresi, si è in costante ricerca di conferme, desiderosi di emulare o essere accettati dai pari, insofferenti ai consigli genitoriali. “Inside Out 2” riesce a restituire l’istantanea di tutto questo, non facendo mai mancare le sfumature del sorriso. Il messaggio finale, poi, è splendido: l’accettazione di Sé, di un Sé anche complesso, fatto di gioia e paure, di debolezze e punti di valore. Bisogna imparare ad amarsi per quello che si è, ascoltandosi, migliorandosi, cercando con fiducia di rimanere saldi lungo il sentiero della felicità.

Recensione della Commissione Nazionale Valutazione Film della Conferenza Episcopale Italiana


Un’opera coinvolgente che ricrea sullo schermo la fragilità emotiva degli adolescenti. E non solo.


Le emozioni sono protagoniste indiscusse di Inside Out 2 e ci narrano qualcosa in più della mente e del suo funzionamento, su come ci si può approcciare all’esistenza nelle varie fasi della vita; fasi tutt’altro che simili tra loro con lassi temporali ben scanditi, così come, di conseguenza, sono ben definite le emozioni a cui essi sono associati.


8,5/10 Everyeye Cinema
4/5 Sentieri selvaggi
3,7/5 MYMovies

 

LE EMOZIONI DI INSIDE OUT 2 NEL MONDO

Gli esperti linguistici di Babbel hanno pensato di proporre un glossario focalizzato su come questi stati d’animo vengano tradotti in diverse lingue del mondo, per aiutare così le persone ad arricchire il proprio lessico emozionale e a favorire la comprensione tra diverse culture.

ANSIA: dal verbo latino “ango” (“soffocare, stringere”)Caratterizzata da una forte sensazione di preoccupazione e di angoscia per gli avvenimenti futuri, l’ansia si prova in situazioni in cui non si riesce a prevedere come potrebbero evolvere gli eventi.
Torschlusspanik (Germania): questa espressione tedesca composta dal termine “panik” (ovvero “panico”) e “torschluss” (ovvero “chiusura delle porte”) è intraducibile letteralmente in italiano e viene impiegata per descrivere un sentimento d’ansia crescente per la consapevolezza di una scadenza che si sta avvicinando velocemente, accompagnata dalla paura di fallire. Le porte sono infatti una metafora del tempo che scorre e, una volta “chiuse”, non possono essere riaperte.

 

 

IMBARAZZO: dal nome spagnolo “embarazo” (“ingombro emotivo”)
Stato emotivo di disagio provocato da un senso di timore e di pudore, l’imbarazzo si sperimenta in situazioni sociali in cui si teme che i propri comportamenti o quelli altrui possano essere giudicati negativamente.
Å sitte med skjegget i postkassen (Norvegia):
proverbio norvegese traducibile letteralmente con la frase “finire con la barba incastrata nella buca delle lettere”, esprime quel sentimento misto di imbarazzo e disagio che si prova quando si rimane bloccati in una situazione spiacevole da cui non si riesce a scappare.

 

 

 

NOIA: dal latino “in odium” (“avere in odio”)
Questa sensazione, interpretata dal personaggio Ennui (una parola francese che viene usata anche in inglese, traducibile come “noia esistenziale”), è legata alla monotonia e all’attesa. Questa condizione emotiva è essenziale per trovare nuovi stimoli.
Kabak Tadı Vermek (Turchia): letteralmente traducibile come “avere il sapore delle zucchine”, questa espressione idiomatica viene impiegata in Turchia per descrivere una situazione o un argomento ripetuto così tante volte da diventare noioso e stancante, lasciando quasi “un cattivo sapore” proprio come il retrogusto di questi ortaggi in bocca.

 

 

INVIDIA: dal latino “invidere” (“guardare male”)
L’invidia è un sentimento che emerge dal confronto con altre persone, tipico di quando si desidererebbe avere delle qualità, dei meriti o dei beni posseduti da altri.
Glida på en räkmacka (Svezia): letteralmente “scivolare su un sandwich di gamberetti”, questa metafora gastronomica potrebbe risultare fuorviante per chi non conosce lo svedese. Viene usata per descrivere con invidia persone che hanno raggiunto ottimi risultati personali e professionali senza lavorare duramente, ma semplicemente “scivolando” verso il successo grazie alla fortuna di trovarsi nel posto giusto al momento giusto.

 

 

NOSTALGIA: dal greco “nóstos” (“ritorno”) e “álgos” (“dolore”)
Sentimento legato ai ricordi del passato, la nostalgia rappresenta un complesso insieme di sensazioni che si ricollega al concetto di memoria e di identità.
Natsukashii (Giappone): nella cultura occidentale la nostalgia è frequentemente associata a sentimenti di tristezza, caratterizzata dalla voglia di rivivere esperienze e momenti già vissuti. Per la cultura giapponese, invece, questo sentimento ha una connotazione diversa, più positiva. Il termine “natsukashii” deriva infatti dal verbo “natsuku” che significa “tenersi vicino e affezionarsi” e indica gioia e gratitudine per i ricordi del passato da conservare nel proprio presente, piuttosto che il desiderio di voler rivivere determinati momenti passati con malinconia.

 

MGF