Commedia
Regia di Riccardo Milani – Italia, 2024
con Antonio Albanese, Virginia Raffaele, Sergio Saltarelli
Durata: 113′

 

 

 

 

 

I temi sociali sono stati sempre il filo conduttore del cinema di Riccardo Milani. Milani sa far ridere, e molto, mettendo a tema però anche solitudini, emarginazioni e fratture sociali, in generale le storture del nostro presente, declinate però secondo il canovaccio della tradizione della commedia all’italiana. Tra i suoi titoli più noti: “Scusate se esisto!” (2014), “Come un gatto in tangenziale” (2017, 21), “Corro da te” (2022) e “Grazie ragazzi” (2023). Del mondo della scuola si era già occupato con il suo film d’esordio “Auguri professore” (1997) da un racconto di Domenico Starnone, con uno sguardo nelle aule di liceo tra professori e studenti. A distanza di quasi trent’anni, torna in classe con “Un mondo a parte”, che si gioca tra i banchi delle scuole elementari in un paesino di montagna.  Milani firma un racconto che si muove tra dolcezza e malinconia, un film politico: mette a tema il valore delle piccole comunità montane, che resistono solo se ancorate da presidi educativi. Protagonisti gli ottimi Antonio Albanese e Virginia Raffaele.

La storia. Roma, oggi. Michele Cortese è un insegnate infelice: non sopporta più nessuno, tanto meno il suo lavoro e la vita nella Capitale. Un giorno riceve una comunicazione dal ministero che gli accorda il trasferimento in istituto scolastico nel cuore del Parco nazionale d’Abruzzo. Con ritrovata speranza Michele arriva nel paesino in pieno inverno, dove trova prevalentemente neve, neve, neve. Superato
l’impaccio iniziale, si fa subito benvolere dal piccolo gruppo di bambini e colleghi, soprattutto dalla vicepreside Agnese. L’equilibrio però vacilla quando arriva la minaccia della chiusura della scuola per mancanza di iscritti…

“Una resistenza culturale – spiega il regista – contro un nemico comune, indifferenza e rassegnazione, impegnarsi per un presente e un futuro migliori per se stessi e per il proprio paese. E tutto questo passa attraverso chi questo futuro lo difende, cioè i nostri insegnanti, e chi lo incarna, cioè i nostri bambini e la loro educazione.
Ho visto insegnanti in questo territorio, qui come in tutto il paese, fare 150 chilometri al giorno con neve, ghiaccio e bufera pur di fare il loro lavoro. Per difenderlo, sì, ma anche perché credono profondamente nell’importanza del loro ruolo”. Scritto insieme con Michele Astori, “Un mondo a parte” corre agile su tale binario, forte di un cast affiatato e un copione ben calibrato. Il film, puntellato da ironia brillante e pungente, descrive il percorso di cambiamento di un docente rassegnato che venendo a contatto con una piccola comunità riorienta la sua bussola esistenziale-valoriale, ritrovando slancio nella professione, nella propria vita. E se nobili e valide sono le motivazioni del copione, a ben vedere tutto non gira alla perfezione: il film, infatti, scivola qua e là tra pennellate mielose o marcate dal politicamente corretto (migranti, rifugiati, comunità Lgbtq+), che invece di far brillare l’opera la appesantiscono un po’. A ogni modo, Riccardo Milani si conferma sempre un ottimo regista e il film “Un mondo a parte” funziona tra risate e riflessioni di senso.

Recensione della Commissione Nazionale Valutazione Film della Conferenza Episcopale Italiana

Tematiche
Amicizia, Amore-Sentimenti, Bambini, Dialogo, Ecologia, Educazione, Emigrazione, Famiglia, Famiglia – fratelli sorelle, Famiglia – genitori figli, Lavoro, LGBTQ+, Massmedia, Metafore del nostro tempo, Politica-Società, Rapporto tra culture, Scuola, Solidarietà


La premiata ditta Milani Albanese nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo: c’è una scuola (e un piccolo borgo) da tenere in vita. Con il consueto garbo e l’immancabile ironia, più Virginia Raffaele in dialetto marsicano
Valerio Sammar

Recensioni
3/5 MYmovies
8/10 Ondacinema
3/5 Cinematografo.it


 

COMUNITÀ MONTANE: COSA SONO?

Vengono definite Comunità montane quelle unioni di comuni, enti locali costituiti fra comuni montani e parzialmente montani, anche appartenenti a province diverse. Queste devono prevedere, come obiettivo principale, la valorizzazione di tipo socio-economico-territoriale delle zone montane coinvolte dall’accordo e l’esercizio associato (o condiviso) delle funzioni comunali che coinvolgono le comunità che ne fanno parte.
Si tratta di Enti Territoriali che trovano un fondamento legislativo nel Decreto del Presidente della Repubblica n. 987 del 10/06/1955. All’interno di questo è stata disposta la loro istituzione principale che prende il nome di Consiglio di Valle.

 

Affinché possa avvenire la costituzione di questa comunità, è necessario che venga redatto un provvedimento dal Presidente della Giunta regionale interessata. Una volta costituite, queste comunità dispongono di un organo rappresentativo e un organo esecutivo, questi sono composti da tutti i sindaci e dall’insieme degli organi dei comuni aderenti. Non solo, essi dispongono di una figura di Presidente, un vicepresidente e degli Assessori.
Fu nel 1971 che si diede una forma ufficiale al concetto di comunità montana. Questo nacque dall’esigenza di tutelare il patrimonio di tutte le aree montane italiane. Il compito a loro assegnato era quello di responsabili della gestione dei servizi di tutti i comuni membri, conducendo politiche volte a favorire questi territori, spesso caratterizzati da criticità e marginalità.

Le Comunità montane svolgono un ruolo importante nella gestione dei territori rurali, delle colline, delle montagne e di tutte le zone che manifestano una situazione di disagio territoriale.
Devono quindi:
*Promuovere e valorizzare il territorio in cui risiedono.
*Gestire tutti gli eventuali interventi speciali per la buona salute del territorio di montagna.

 

In conclusione, è possibile sostenere che Comunità montane sono riconosciute come veri e propri centri di sviluppo e progresso socio-economico, non solo a livello nazionale ma anche europeo. Lo scopo principale, è quello di garantire una gestione sovra-comunale che vada
incontro alle singole esigenze dei comuni aderenti, ai cittadini e alle eventuali necessità a livello ambientale. In Italia le comunità montane sono oggetto di forti discussioni. In Sicilia sono state abolite nel 1986, in Friuli nel 2001, ma ripristinate nel 2004. In Sardegna sono state abolite nel corso del 2007.

Le comunità montane dell’ Abbruzzo sono attualmente 19.

 

MGF