COMMEDIA
Regia di Thea Sharrock – Gran Bretagna 2023 – 100′
con Olivia Colman, Jessie Buckley, Anjana Vasan

 

 

 

 

 

 

Ispirato a un fatto di cronaca realmente accaduto nell’Inghilterra degli anni 20 del secolo scorso, “Cattiverie a domicilio” (“Wicked Little Letters”) è un esilarante, pungente e arguta commedia diretta da Thea Sharrock (“Io prima di te”, 2016). La storia: Inghilterra, 1922, la tranquilla routine della piccola Littlehampton viene sconvolta da una serie di lettere anonime cariche di insulti indirizzate a Edith Swan (Olivia Colman), rispettabile figlia del pastore (Timothy Spall), dalla condotta morale ineccepibile. I sospetti cadono sulla sua vicina di casa, Rose Gooding (Jessie Buckley), immigrata irlandese, libera, schietta e decisamente anticonformista. L’esatto opposto della mite e obbedientissima Edith, che vorrebbe instaurare con lei un rapporto di amicizia, ma non ci riesce. A far luce sulla vicenda una giovane poliziotta appena entrata in servizio, che ogni giorno deve misurarsi con l’atteggiamento ostile dei suoi superiori nei suoi confronti (è una donna!). Riuscirà a trovare il bandolo della complicata matassa grazie al suo intuito e all’aiuto delle donne del quartiere. Confezione perfetta, sceneggiatura arguta (perfino gli insulti contenuti nelle lettere anonime sono costruzioni e accostamenti arditi che vanno ben oltre le semplici “parolacce”), accuratezza di costumi e scenografie, regia al top e attori – Olivia Colman e Timothy Spall in testa – strepitosi, fanno di “Cattiverie a domicilio” un film godibilissimo. Un dramma, detective story e legal movie spruzzato di ironia, un mix che al cinema inglese riesce sempre benissimo, basti pensare al “Il ritratto del duca” del 2022. Qui in stato d’accusa non è tanto Rose, il suo “reato”, quanto piuttosto ciò che lo ha prodotto: l’ottusità degli uomini che si ostinano a considerare le donne esseri inferiori da comandare a bacchetta, mortificandone talento e aspirazioni. C’è poi il rapporto di dipendenza totale di Edith con il padre che, essendo il pastore della comunità, all’autorità di genitore aggiunge anche quella di natura religioso-spirituale. Un controllo totale che provoca in Edith una ribellione fredda, ragionata e imprevedibile, dalle conseguenze del tutto inaspettate.

Recensione della Commissione Nazionale Valutazione Film della Conferenza Episcopale Italiana

Tematiche
Amicizia, Amore-Sentimenti, Bibbia, Donna, Educazione, Emigrazione, Famiglia – genitori figli, Fede, Matrimonio – coppia, Politica-Società, Psicologia, Tematiche religiose


Cattiverie a domicilio è un tuffo nel miglior british humor, con un cast ispirato, capace di muoversi nei diversi livelli della storia con un divertimento contagioso.


Olivia Colman e Jessie Buckley duettano in una divertente, graffiante e acuta commedia sulla faticosa strada per l’emancipazione femminile, dando vita a un’accoppiata di personaggi dai tratti memorabili.


Recensioni
3,5/5 MYmovies
7/10 IGN Italia
3,2/5 Sentieri selvaggi

 

IL “BRITISH HUMOR”

L’umorismo è una parte fondamentale della cultura inglese. In Inghilterra, infatti, la capacità di sdrammatizzare anche nei momenti più improbabili, è vista non solo come una forma di saggezza, ma quasi come un vincolo sociale.
Il British humor non è sempre facile da riconoscere, e spesso richiede un attento ascolto per essere veramente capito. Ecco quindi le sue principali forme e caratteristiche!

Auto-ironia e understatement
Gli inglesi prendono molto spesso in giro se stessi e i propri difetti. Questa auto-ironia permette di disinnescare situazioni potenzialmente imbarazzanti, trasformandole in momenti di leggerezza.
Un’altra caratteristica tipica dell’umorismo inglese è l’uso dell’understatement, dove la reazione a una situazione è intenzionalmente minimizzata per creare un effetto comico.

Sarcasmo
Il sarcasmo in Inghilterra è un vero e proprio sport nazionale. È quell’arte sottile di dire qualcosa con serietà, ma intendendo esattamente il contrario. A volte è così ben mascherato che è difficile capire se gli inglesi stanno scherzando o parlando sul serio.

Black humor
L’humour nero, o black humor, è un altro tratto distintivo dell’umorismo inglese. Questo affronta temi tabù come la morte, la tragedia o l’assurdo della vita con una leggerezza e una spietatezza che possono sorprendere molte persone.

Arguzia
L’arguzia, o “wit”, è l’ultimo elemento chiave dell’umorismo inglese, caratterizzato da battute sottili e commenti sagaci.
Nonostante l’umorismo britannico possa sembrare sottile o complicato, ha trovato nel tempo un vasto pubblico internazionale che lo apprezza per la sua originalità e la sua diversità: è molto più di una semplice forma di intrattenimento, è una forza culturale che ha lasciato un’impronta indelebile sulla comicità mondiale.

Ecco alcuni esempi iconici che hanno contribuito a definire il British humor:

The Office: questa serie televisiva, creata da Ricky Gervais, ha stabilito nuovi standard per il mockumentary (il falso documentario) e ha introdotto uno stile di umorismo cringe-comedy, in cui situazioni imbarazzanti sono il fulcro della comicità.

Monty Python: questo leggendario gruppo di comici ha dato vita a uno stile di comicità surreale che è diventato un marchio distintivo dell’umorismo britannico. I loro sketch spaziano dalla satira politica all’assurdità più pura.

Mr. Bean: il personaggio interpretato da Rowan Atkinson, Mr. Bean, è diventato un’icona globale dell’umorismo britannico grazie alla sua comicità fisica, al suo comportamento bizzarro e al suo linguaggio universale, privo di parole.

Funeral Party: le situazioni a cui può dar luogo il ritrovarsi di persone conosciute e sconosciute a un funerale sono state proposte innumerevoli volte dal cinema ma in questa occasione la libertà di sberleffo e di irriverenza che il regista si concede non ha davvero limiti.

Un pesce di nome Wanda: questo film è diventato un classico della comicità britannica, contribuendo ulteriormente all’influenza culturale dell’umorismo britannico nel mondo del cinema.

 

MGF