PRIMI CLASSIFICATI

Giorgia Vassallo – Rachele Casoni – Agnese Tozzi

MOTIVAZIONE:

Frammento di squisita sensibilità e freschezza capace di cogliere attimi della realtà con fragile tenerezza e in grado di attuare una sorprendente sintesi tra osservazione intuitiva e attività mentale, tra sentimento e intelletto.
Le foglie e i fiori cadono dal ciliegio con un distacco privo di tragicità danzando lievemente nella brezza, quasi consapevoli che li attende un prato soffice e verde che sembra alludere a nuove speranze di vita.

 

CILIEGIO

Il ciliegio
alla brezza oscilla.
Cadono
foglie e fiori
danzando lentamente
sul prato verde.

 


SECONDO CLASSIFICATO

Michael Di Natale

MOTIVAZIONE:

Il giovane poeta utilizza solo quattro versi per contrapporre in modo efficacissimo quattro momenti di “ascolto” che attraversano la vita quotidiana dei nostri bambini: la musica, lo squillo di una tromba, strumento musicale che l’attraversa primeggiando, e un rumore simile, ma lacerante, lo scoppio di una bomba. Accade così che in poche parole emergano insicurezze, ansie e quel timore nascosto che la guerra, neppur troppo lontana, incute. Le parole sono semplici, ma tutto il componimento è ricco di pathos e richiama gli adulti al loro dovere di offrire sicurezza e costruire la pace.

 

ASCOLTO

Ascolto Musica
mentre c’è silenzio di tomba,
ma poi suonano la tromba
è lo scoppio di una bomba.

 


TERZI CLASSIFICATI (EX EQUO)

Sofia Leoni – Rebecca Rimoldi – Davide Gonzo – Michele Giusti – Roberta Pagano – Giulia Cutaj

MOTIVAZIONE:

Giocare, come sanno fare i bambini, ma giocare con le parole: un acrostico fuori norma, con le iniziali a fine verso anziché all’inizio. Immagino questi bambini che affrontano insieme la ricerca attenta, puntuale di sostantivi e immagini che evochino i tanti significati del silenzio, uno per ogni lettera e tutti pregnanti, adeguati, non scritti a caso.
C’è il silenzio della solitudine, quello delle emozioni non espresse, del lamento, della noia o della nostalgia e quello imposto dall’autorità dei “grandi”: zitto! …
Poi c’è, invece, quel silenzio bello che si forma quando le parole inutili tacciono e rimane il reciproco ascolto e il rispetto per l’altro.

 

PER FARE IL SILENZIO

Per fare il silenzio
si prende una S
come solitudine
Poi si prende una I
come impossibile da ottenere
Poi si prende una L
come un lamento lontano
Poi si prende una E
come emozioni non espresse
Poi si prende una N
di noia e nostalgia
Poi si prende una Z
come un “zitto” gridato da un adulto
Poi si prende un’altra I
come isolamento
Infine si prende una O
come l’oscurità della notte
Si mettono insieme
senza altre parole inutili,
senza incomprensioni,
senza neanche un pizzico di ostilità
ed ecco che si forma il silenzio
e con lui l’ascolto e il rispetto.


TERZI CLASSIFICATI (EX EQUO)

Antonio Capasso – Lucrezia Della Torre – Ludovica Mazzoni – Luca Peluso – Giuditta Pirovano – Vittoria Russo

MOTIVAZIONE:

Uno sguardo malinconico sul passaggio di stagione, che pure ci regala i colori fantastici delle foglie, che cadono “con un ultimo lamento di dolore” e giacciono sul manto erboso, formando “una coperta di emozioni”.
Ormai fragili e “arrese al freddo”, dopo un ultimo respiro tacciono per sempre.
Sono davvero suggestive e poetiche le immagini che, attraverso la personificazione, colgono la bellezza e la malinconia dell’autunno.

 

LA MORTE DELLE FOGLIE

Albero che ti tingi di mille colori,
cadono le tue foglie
con un ultimo lamento di dolore.
Una coperta piena di emozioni
ricopre il suolo
ormai privo di vita.
Le tue foglie,
fragili come carta velina,
giacciono sull’erba,
arrese al freddo:
con un ultimo respiro,
prima di tacere.
Per sempre.

 

 

MGF