Venerdì 22 novembre ore 21.00

I PASSI LEGGERI

Un film di Vittorio Rifranti. Con Fabrizio Rizzolo, Chiara Causa, Ksenija Martinovic

Drammatico, durata 100 min. – Italia 2018.

Don Luca è un sacerdote in una parrocchia della campagna a sud di Milano. Di giorno officia i riti e si raccoglie in preghiera. Fa il prete con attenzione e rispetto nei confronti dei fedeli della sua comunità. Di notte, invece, ha imparato a convivere con l’insonnia. Tolti gli abiti sacerdotali, prende l’auto e viaggia verso la città, attraversandola fino all’alba. Ne osserva la vita notturna, da cui è attratto e allo stesso tempo turbato. Porta aiuto a chi incontra: cibo, denaro, anche droga talvolta a chi ne ha bisogno per sopravvivere. Lì, durante quelle notti, attinge a una spiritualità profonda. L’incontro con due donne, una prostituta che romperà la separazione netta fra il giorno e la notte e una ragazza che lavora per una società di recupero crediti, obbligheranno Don Luca ad affrontare definitivamente il confine fra la luce e l’ombra.

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I PASSI LEGGERI, FILM DI VITTORIO RIFRANTI

Vittorio Bianchetti – Spettakolo.it

Dopo aver vinto con il suo primo lungometraggio, Tagliare le parti in grigio, il Pardo d’ Oro come miglior film al 60° festival di Locarno, il milanese Vittorio Rifranti torna dietro la macchina da presa per raccontare la storia di un sacerdote diviso tra la vita di ogni giorno, che sente ormai priva di senso e le notti insonni dentro la città per confrontarsi con la sofferenza e la marginalità.

Don Luca è un sacerdote in una parrocchia della campagna a sud di Milano. Di giorno officia i riti e si raccoglie in preghiera. Di notte, invece, ha imparato a convivere con l’insonnia. Tolti gli abiti sacerdotali, prende l’auto e viaggia verso la città, attraversandola fino all’alba. Osserva la vita notturna, da cui è attratto e allo stesso tempo turbato. Porta aiuto a chi incontra: cibo, denaro, anche droga talvolta a chi ne ha bisogno per sopravvivere. Il film vuole evitare tutta una serie di luoghi comuni e di spunti più o meno provocatori, come la pedofilia, il prete che si innamora o che perde la fede, oppure in positivo il sacerdote in lotta contro la criminalità, cercando di raccontare invece il percorso interiore di un prete, il suo rapporto contradditorio con i riti e la ricerca forse destinata allo scacco di un modo diverso di essere sacerdote. I passi leggeri è stato selezionato per il Concorso Rivelazioni del festival milanese e competerà con cinque inediti lungometraggi italiani indipendenti, opere prime o seconde, che saranno valutate da una giuria popolare.

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VITTORIO RIFRANTI

Ha frequentato il laboratorio Ipotesi Cinema sotto il coordinamento di Ermanno Olmi.
Con il mediometraggio “L’attesa” (1992), presentato in concorso a Bellaria, vince il Fotogramma d’oro e viene segnalato dalla rivista Filmcritica.
Nel 1998 realizza il documentario “I giorni liberi” sulle memorie dei partigiani dell’area milanese, con il quale ottiene il Premio Miglior Giovane Autore 1998 della FEDIC (Federazione italiana dei cineclub).
Nel 2004 realizza, coinvolgendo gli studenti dei suoi corsi, “Lo sguardo nascosto”.
Nel 2007 gira “Tagliare le parti in grigio” che vince il Pardo come Migliore Opera Prima al 60° Festival di Locarno e viene presentato in concorso in numerosi festival internazionali.
Nel 2018 gira il suo nuovo lungometraggio, “I passi leggeri”.
Alterna l’attività di regista con quella di insegnante in diverse realtà didattiche (tra cui BCM, Università IULM, Scuola Civica “Luchino Visconti”).

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IL FESTIVAL AQUERO’

 

Esplorare lo spirito e il trascendente attraverso il cinema? Una missione impossibile? Forse no. È questa la sfida lanciata da Aquerò, lo spirito del cinema: il festival cinematografico organizzato dall’Acec (Associazione Cattolica Esercenti Cinema) per le Sale della comunità.
Il festival Aquerò è un festival diffuso e itinerante, dedicato al “cinema dello spirito” e allo “spirito del cinema”, con film, autori e incontri che si propongono di esplorare l’invisibile.

Non un festival nel senso tradizionale del termine, semmai un luogo di visioni e riflessioni alla ricerca di quel cinema che si propone di esplorare l’invisibile; che ha il coraggio di confrontarsi con le domande fondamentali (il senso, la bellezza, la giustizia, la verità); che cerca, sperimenta, si mette in discussione. Il tema non è la religione, o il sacro, inteso in senso confessionale, ma la dimensione interiore dell’uomo, al di là di ciò in cui crede o non crede.

 

 

 

MGF