Si è concluso con Paolo Crepet il percorso “Sulle vie della Bellezza”, che ci ha accompagnato per tutta questa stagione soffermandosi su molte tematiche di attualità: una sala piena e attenta e molti a seguire la diretta su Youtube, segno che le tematiche affrontate sono state molto importanti e molto sentite.

Crepet ha affrontato i maggiori problemi che affliggono la società di oggi: la dissoluzione della famiglia e la mancanza di educazione da parte dei genitori; una scuola in declino che non dà più nessun supporto al di là dei propri cancelli; la necessità di abolire l’eredità, che dà l’illusione ai giovani che si possa vivere senza lavorare andando così a finire in quel vortice malsano che sono i social network, causa delle false immagini che hanno di se stessi, e che coprono falsamente la ferita della solitudine e della mancanza di relazioni vere; la troppa libertà e l’eccessivo supporto economico che li porta a pensare che la vita sia facile; il calo dell’intelligenza collettiva che non può far altro che portare al degrado della società; una civiltà dove si riconoscono solo i diritti e non i doveri.

 

Tanti temi spinosi, ma le sue parole vere, dirette ed esposte in modo semplice ci hanno fatto scontrare con la verità e ci hanno fatto riflettere a fondo.
Ora vogliamo soffermarci sugli ultimi minuti di questo incontro, quando una signora ha chiesto a Crepet come può il dolore essere Bellezza, riportando il tema sul focus del nostro cammino.

“Io ho perso mia madre giovanissimo” ci ha raccontato Crepet, “ma mia madre mi ha lasciato un sacco di cose. Io la incontro ancora tutte le sere, ci parlo… e non sono un religioso e neanche uno schizofrenico, eh!. Nella vita ne ho passate molte: ho perso il mio maestro, sono andato in coma tre volte, ho mancato di cinque minuti la strage di Bologna, ero lì a 200 metri. La mia vita non è certo stata un’autostrada a quattro corsie. Ma se oggi sono qua è per merito loro, anzi, se ho imparato qualcosa è per merito di tutti quelli che mi hanno lasciato. Non pensate che il bello sia solo il positivo. Prendiamo i grandi artisti: troverete il dolore nella loro storia, perché quelli che ridono continuamente sono quelli a cui non è successo mai niente e semplicemente non hanno vissuto. Nella vita questo accade: se mangi pane fai briciole. E la vita è così: cadi sette volte e ti ritiri su otto.”

 

 

Non potevamo chiudere meglio il nostro percorso se non con queste parole di speranza e conforto, di forza e di voglia di andare avanti, sempre e comunque, trovando la Bellezza anche dove sembra esserci solo il buio.
Vi lasciamo così, ringraziandovi per la vostra calorosa partecipazione a questi eventi, augurandovi una serena estate e con la certezza di ritrovarvi a settembre per nuovi cammini, sempre insieme e sempre alla ricerca del vero e del bello.

MGF