GLI SPIRITI DELL’ISOLA
Drammatico – 114′
Regia di Martin McDonagh
Irlanda, USA, U.K, 2022
con Colin Farrell, Brendan Gleeson, Kerry Condon
LA TRAMA
Gli Spiriti dell’Isola è ambientato alla fine della guerra civile irlandese, nel 1923, su un’isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda. Racconta la storia di due amici di lunga data, Pádraic Súilleabháin (Colin Farrell) e Colm Doherty (Brendan Gleeson). I due si trovano in una situazione di stallo, dopo che il musicista Colm ha deciso bruscamente di porre fine alla loro amicizia. Pádraic, confuso e devastato, tenta di ricucire il loro rapporto, ma pare che Colm lo trovi improvvisamente troppo noioso e sia intenzionato a trascorre più tempo nella composizione di musica e a fare altre cose di qualità.
Pádraic, benvoluto da tutti sull’isola, non riesce a capire come Colm possa arrivare a tanto, evitando ogni suo tentativo di confronto. A nulla è servito l’intervento di Siobhan (Kerry Condon), sorella di Pádraic, e di Dominic (Barry Keoghan), un problematico figlio del poliziotto locale, che speravano di appianare la critica situazione tra i due.
Mentre all’interno della piccola comunità isolana sembrano giorno dopo giorno aumentare le preoccupazioni, Colm decide di lanciare uno scioccante ultimatum a Pádraic per concretizzare le proprie intenzioni: se continuerà a infastidirlo, compierà un atto scellerato. Sarà da questo momento che gli eventi inizieranno a degenerare…
LA RECENSIONE
UNA TRAGICOMMEDIA METAFORA DELLA DIVISIONE FRATRICIDA CHE SEGNA L’IRLANDA DAGLI ANNI DELLA GUERRA CIVILE.
Irlanda, 1923. I migliori amici Pádraic e Colm s’incontrano da una vita alle due del pomeriggio per qualche pinta al pub e le solite chiacchiere. Un giorno, però, Colm non apre la porta di casa all’amico, e in seguito, costretto a fornire una spiegazione, afferma di averne abbastanza di lui e di non voler spendere un minuto di più in sua compagnia.
Devastato e incapace di accettare la cosa, Pa’draic cerca l’aiuto della sorella e poi del parrocco perché parlino con Colm, ma quest’ultimo non solo non ritratta, ma minaccia il peggio se Pa’draic non lo lascerà in pace. Mentre sul continente infuria la guerra civile, sull’immaginaria isola di Inisherin, che si è sempre considerata al riparo dal conflitto, l’allontanamento di due amici fraterni innesca ugualmente una serie di conseguenze e un’escalation di atrocità. Martin McDonagh riunisce la coppia protagonista del suo film d’esordio (In Bruges) e la blocca in un avamposto rurale e isolato, al largo della costa occidentale dell’Irlanda (le location reali sono le le isole di Inishmore e Achill), insieme ad
una manciata di pochi altri abitanti incattiviti dalla solitudine, suggestionati dalle leggende, terrorizzati da una vita che spesso si traduce in quotidiana attesa della morte.
McDonagh scrive una parabola sul dialogo tra sordi nella quale commedia e tragedia si rincorrono e sovrappongono, in un microcosmo che è specchio ed effetto della storia d’Irlanda.
Chi sragiona di più, fra questi sentieri erbosi controllati da una statua della Madonna e da una vecchia con la pipa, dove i giovani sono contrari alla guerra e al sapone, non ci sono donne né cultura, e la solitudine è così imperante che persino gli animali tentano di entrare in casa in cerca di compagnia? È più ottuso Pádraic, che si comporta come un fidanzato scaricato, geloso e ferito, o Colm Sonny Larry, che teme di non aver più molto tempo da sprecare e si sveglia un giorno pieno di velleità artistiche e stufo delle chiacchiere inutili, fossero anche quelle del suo unico amico? Quel che è certo è che entrambi tengono radicalmente fede alla parola data, anche quando questa parola è maledettamente stupida.
Colin Farrell e Brendan Gleeson, ribaltamenti antieroici di Michael Collins e Eamon de Valera, sono gli strepitosi protagonisti di questa riflessione sui compromessi dell’amicizia e le diaboliche tentazioni dell’individualismo, annegata nello humour e investita di fascino e
di libertà dall’ambientazione e dalla scelta dell’epoca. Una barca a vela di legno, che i venti del talento e gli spiriti dell’ispirazione fanno volare veloce e leggera dentro la tempesta.
Marianna Cappa – Mymovies
IL REGISTA
MARTIN MCDONAGH
Camberwell, Regno Unito
26 marzo 1970
Famoso commediografo inglese di origini irlandesi. I suoi genitori sono infatti originari del Galaway, contea irlandese sulla costa occidentale. Cresce a Londra ma resta legato alla terra d’origine dei suoi genitori tanto da ambientarvi tutti i suoi lavori teatrali. Con la sua prima opera teatrale ‘The Beauty Queen of Leenane’ vince molti premi internazionali, tra cui, nel 1996, l’Evening Standard Award per il miglior
commediografo emergente. Il successo ottenuto lo porta a scriverne due episodi successivi (‘A Skull in Connemara’ e ‘The Lonesome West’) facendone così una trilogia, ‘The Leenane Trilogy’. A questa segue una seconda trilogia, ‘The Aran Islands Trilogy’, con cui conferma la sua popolarità ottenendo riconoscimenti in tutto il mondo.
Nel 1997, all’età di 27 anni, è il primo drammaturgo dopo Shakespeare ad avere ben quattro spettacoli rappresentati simultaneamente nei teatri del West-End di Londra.
Dopo i successi tutti teatrali, nel 2005 si interessa anche di cinema, e già con il primo lavoro, ‘Six Shooter’, da lui scritto e diretto, arriva addirittura a vincere l’Oscar per il miglior cortometraggio. Dopo un esordio così importante anche nel campo cinematografico, tre anni dopo si cimenta nel lungometraggio ‘In Bruges – La coscienza dell’assassino’, con Colin Farrell, Ralph Fiennes e Brendan Gleeson, per il quale ha vinto un Oscar per la migliore sceneggiatura originale. Il suo secondo film, Seven Psychopaths, uscirà a settembre 2012.
Ancora una volta, siamo davanti a un soggetto cinico, astuto e assolutamente divertente, all’interno del quale si miscelano commedia, noir, western e pulp alla Tarantino. Spezza queste peculiari caratteristiche il drammatico e oscuro “Tre manifesti a Ebbing, Missouri” (2017) Il film riceve due candidature, una per il miglior film e l’altra per la migliore sceneggiatura originale, non vince, ma è un successo internazionale senza precedenti nella sua carriera.
MGF