IL CASO GIUDA: UN’OCCASIONE PER RIFLETTERE
Nel continuare il nostro percorso sulle Vie della Bellezza, vogliamo regalarvi un momento di riflessione intitolato “Il caso Giuda”, un’opera di Angelo Franchini, da lui stesso scritta e interpretata con la quale ci inviata a guardare la figura di Giuda, senza pregiudizi, con lo sguardo amorevole di Gesù.
Un’occasione unica per vivere un momento personale di introspezione a poche settimane dalla Pasqua.
Giuda è accusato e condannato, da sempre, per il tradimento e il suicidio. Ma un misterioso avvocato vuole riaprire il caso. Perché nuovi dubbi emergono. Omissioni, prove inesistenti, silenzi. E Gesù ha perdonato così tanta gente, non ha perduto nessuno: Lui, la Misericordia in persona,forse non ha perduto neanche questo “nostro fratello”…
Credete che sia soltanto la solita storia? Credete che poi tutto tornerà come prima?
Serenamente… Rassicurante… Chissà, forse non sarà più possibile.
Perché questa è la stessa lunga notte di allora.
Cattiva…e… “…il figlio della perdizione… il diavolo…” …Giuda… è qui !!!
Angelo Franchini è di una semplicità e di una modestia disarmanti. Quando recita però diventa un gigante. Non solo interpreta una parte; diventa i suoi personaggi. I testi, scritti da lui, propongono riflessioni, pensieri e dubbi su tanti misteri. Sono presentati in un modo così partecipato e vissuto che quasi impongono allo spettatore di entrare nella scena per chiedere qualcosa o per dire la sua nei ragionamenti e nelle discussioni che si vanno sviluppando. Stupisce poi l’abilità nel sincronizzare, senza l’aiuto di tecnici, la recitazione con la base musicale e i vari effetti sonori.
Angelo è nato a Premosello Chiovenda (Provincia del Verbano-Cusio-Ossola) il 2 Agosto 1963. La sua storia teatrale inizia in un paesino del novarese nel 1981, quando entra a far parte della sacra rappresentazione sui “Misteri Gaudiosi”, ideata da un parroco, Don Pino Sacco. Il gruppo, che ha preso il nome di Gedeone, inizia ad autogestirsi: i giovani, oltre a recitare, i ragazzi si occupano di ogni aspetto (luci, musica, scene, costumi, trucco, organizzazione). Angelo cerca di coordinare il tutto e di allestire i copioni. Nel 1998 inizia il percorso solista con “Testimoni oculari”: dieci personaggi rivivono il loro incontro con Cristo. Lo spettacolo è bene accolto, in particolare nelle parrocchie della diocesi di Milano e in tutta la Lombardia, e segnalato dal Comitato Teatro della Fom di Milano (oggi Gatal). Nascono poi in successione: nel 2000 “Piccole luci nell’Infinito”, i Misteri del Rosario, nel 2002 “Caino o Abele?”, la parabola dei due fratelli, nel 2005 “Una sera qualsiasi”, la storia di un presepio.
I tour si allargano, dalla Lombardia prima al nord e poi a tutta l’Italia. Sono di questi anni i contatti con media e festival nazionali, diocesi, famose case editrici che pubblicano “Testimoni oculari” e “La guardia di notte”, testo sulla notte di Pasqua vincitore di un concorso nazionale.
Contemporaneamente recita anche nel teatro di prosa in spettacoli semi-professionistici, tra cui “Tre sull’altalena” di Lunari, “Due dozzine di rose scarlatte” di De Benedetti, “L’avaro” di Goldoni, “Aggiungi un posto a tavola” di Garinei e Giovannini.
Insomma tutto pare decollare verso una pur minima “notorietà”, ma non sarà così.
A questo punto Angelo inizia un percorso particolare: le sue diventano vere e proprie “indagini. Escono: dal 2007 “Il tremendo silenzio di Maria”, la vicenda di un mendicante, dal 2011 “Sul finire della notte”, la notte e la nebbia sul lago, dal 2013 “I Magi: un viaggio lungo un sogno”, l’incontro tra le tre fasi della vita, dal 2015 “Il caso Giuda”, il tradimento e il suicidio nelle nostre esistenze, dal 2018 “La congiura”, il complotto contro la verità e la risurrezione, dal 2021 “Perché mi hai abbandonato?”, inchiesta su quelle parti del Vangelo di cui nessuno parla mai, in particolare dei chiusi fuori.
Nel 2021 porta anche un incontro dal titolo “Maria e Giuseppe 2.0”, la coppia più famosa della storia nella loro più aggiornata e recente versione. Non considerato dai circuiti “alti”, rimangono a chiamarlo, ancora oggi, soltanto un gruppo di cari amici benefattori (parroci, suore e laici) “di strada”.
Angelo non è un attore, uno scrittore, un regista… insomma non è un artista. Non ha partecipazioni particolari a grandi manifestazioni, vittorie, premi. Non ha alcuna intenzione di predicare o dare insegnamenti.
Angelo semplicemente scrive e realizza indagini tratte dal Vangelo, su questa esistenza che ci sta capitando, chiamata “vita”.
Angelo Vi aspetta numerosi!
L’ingresso è libero, ma consigliamo la prenotazione: