GRAZIE RAGAZZI
Commedia
Regia di Riccardo Milani- Italia
durata 117′
con Antonio Albanese, Sonia Bergamasco, Vinicio Marchioni.
LA TRAMA
Grazie ragazzi racconta la storia di Antonio, un attore con una grande passione per la recitazione, ma che purtroppo non riesce a trovare un lavoro in questo campo. È così che decide di accettare da un suo vecchio amico e collega un impiego come insegnante e di tenere un laboratorio teatrale a degli alunni molto particolari; Antonio, infatti, dovrà insegnare in un carcere e la sua classe sarà composta da detenuti.
Nonostante inizialmente sia molto scettico riguardo questa iniziativa, l’attore dovrà ricredersi quando si ritroverà di fronte delle persone con un talento. Questa scoperta lo entusiasma così tanto da risvegliare in lui quella passione per il teatro, che con il tempo si stava smorzando. Antonio si rivolge quindi alla direttrice dell’istituto penitenziario per chiederle il permesso di portare la compagnia di detenuti fuori dalle mura del carcere, per dare loro l’opportunità di salire su un vero palcoscenico e mettere in scena l’opera di Beckett, “Aspettando Godot”.
Lezione dopo lezione i suoi alunni riescono ad aprirsi con lui, grazie alla recitazione, che permette loro di avere anche una valvola di sfogo. E una volta che Antonio riesce a conquistare pienamente la fiducia della sua classe, la compagnia darà il “via” a un vero e proprio tour teatrale.
LA RECENSIONE
UN FILM DA GRANDE PUBBLICO CON UN CHIARO INTENTO SOCIALE RACCONTATO CON DISARMANTE SEMPLICITÀ.
Antonio Cerami è un attore di teatro che da tre anni non calca il palcoscenico, vive da solo in un appartamento a Ciampino dove sente il passaggio di ogni aereo e doppia film porno per arrivare a fine mese. Il suo amico Michele, che ha un lavoro stabile presso un piccolo teatro romano, gli trova un incarico insolito: sei giorni di lezioni di recitazione presso un carcere di Velletri allo scopo di far mettere in scena ai detenuti una serie di favole. Antonio deciderà di mettere in scena presso il teatro di Michele un progetto più grande: “Aspettando Godot” di Samuel Beckett, perché i detenuti “sanno cosa vuol dire aspettare: non fanno altro”.
Riccardo Milani dirige e adatta (insieme a Michele Astori, entrambi autori di soggetto e sceneggiatura) il film francese Un Triomphe di Emmanuel Courcol, a sua volta tratto dalla storia vera dell’attore svedese Jan Jonson, che mise effettivamente in scena Beckett con un gruppo di detenuti. L’intento al cuore di questa storia è dichiaratamente sociale: ovvero far capire quanto la recitazione significhi per coloro
che sono tagliati fuori dal mondo e che spesso non hanno gli strumenti culturali per conoscere il teatro e il suo grande potere trasformativo.
Milani rispetta la dimensione reale della storia con una regia che a tratti è quasi documentaristica, mentre alla sceneggiatura “costruita” spetta il compito di definire caratteri e creare situazioni appetibili al grande pubblico. E se è vero che la lezione di quanto il teatro in carcere faccia miracoli è già stata raccontata al cinema, è anche vero che raccontarla in forma drammaturgicamente elaborata senza cadere nel
pietismo e senza per contro creare situazioni in cui si ride dei carcerati e non con loro, resta una sfida.
Antonio Albanese è il perno emotivo attorno al quale ruota la storia, letteralmente e figurativamente, e gli fanno corona Vinicio Marchioni, Andrea Lattanzi, Giorgio Montanini e Bogdan Ioardachioiu, anche se il più toccante è Giacomo Ferrara nel ruolo di Aziz.
Grazie ragazzi è il tipo di film che negli Stati Uniti si definisce “crowd pleaser”, cioè disegnato per andare incontro al gradimento del grande pubblico, dunque si risparmia digressioni filosofiche vezzi autoriali per mettersi a servizio del racconto con onestà e gentilezza.
Paola Casella – Mymovies
IL REGISTA
RICCARDO MILANI
Roma
15 aprile 1958
Regista e sceneggiatore. Comincia a lavorare come aiuto regista di Mario Monicelli, Daniele Luchetti, Florestano Vancini e Nanni Moretti. Dal 1995 al 2001 si dedica anche alla pubblicità e arriva a vincere il Leone di bronzo al Festival di Cannes per la pubblicità.
Esordisce nel lungometraggio nel 1997 con ‘Auguri professore’ e due anni più tardi dirige ‘La guerra degli Antò’. Per la serie ‘Archivio della memoria’ realizza ‘Il solito noto – Ritratto di Mario Monicelli’ prodotto dalla Scuola Nazionale di Cinema. Nello stesso anno, per il
venticinquesimo della morte di Pasolini, dirige ‘Una disperata vitalità’. A gennaio del 2002 viene trasmesso il film-tv in due parti ‘Il sequestro Soffiantini’. Sempre nel 2002 porta alla 59. Mostra di Venezia, nella sezione Nuovi Territori ‘Baba Mandela’ un documentario realizzato in Kenya e Tanzania per AMREF e Legambiente alla vigilia del vertice di Johannesburg sullo sviluppo sostenibile. Per il cinema dirige poi ‘Il posto dell’anima’, scritto ancora una volta con Domenico Starnone e nel 2006 ‘Piano, solo’, storia del tormentato pianista jazz Luca Flores. Per la tv dirige nel 2005 lo storico ‘Cefalonia’, con Luca Zingaretti e l’anno seguente il dramma di Salvatore Di Giacomo, ‘Assunta Spina’.
Il 1º ottobre 2011 sposa, dopo nove anni di fidanzamento, l’attrice Paola Cortellesi, conosciuta sul set de Il posto dell’anima. La coppia ha una figlia, Laura, nata il 24 gennaio 2013. Dal precedente matrimonio ha avuto altre due figlie: Chiara e Alice.
Tra i suoi film più noti ricordiamo Benvenuto Presidente (2013), Scusate se esisto! (2014) e Come un gatto in tangenziale (2017) di cui è uscito un sequel di successo nel 2021. In tv, tra gli altri progetti, Riccardo Milani ha curato la regia anche della celebre fiction Rai Tutti pazzi per amore (2008 – 2010).
MGF