Ci sono mille modi per puntare una cinepresa, ma in realtà ve n’è solo uno (Ernst Lubitsch)

Mi ricordo gli anni intensi e cinefili in cui abbiamo fondato insieme l’Associazione Culturale Soft Landing, con Maurizio, Marco, Giuseppe, Maura, Carlo, Fabio, Ivan, Stefano… con sede in via Pirandello 24, B.A.
Mi ricordo tua nonna Flora, una donna dolcissima e profonda amante di cinema
Mi ricordo l’ospitalità squisita di mamma Gabriella che l’altro giorno al funerale mi ha cercato e chiamato “Castelli!”. Ci siamo abbracciati lungamente e mi ha sussurrato: “Max ti voleva bene…”
Mi ricordo i tuoi esilaranti primi corti sperimentali
Mi ricordo quando sei stato invitato da Serena Dandini ad Avanzi
Mi ricordo quando progettammo e realizzammo Cartoonia & dintorni, un festival di cinema di animazione a B.A., durato 14 anni, dal 1987 al 2001
Mi ricordo quella sera tardi in pizzeria da Marinella io, te e Bruno Bozzetto

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Un gran successo, la sera del 6 novembre, per Elis Ferracini e Maurizio Mantani, FeMa Teatro, che hanno portato sul palco del Fratello Sole lo spettacolo di burattini in ricordo della Grande Guerra.
Lo spettacolo era inserito nel programma delle celebrazioni commemorative della città di Busto Arsizio e ha visto un bell’afflusso di pubblico che ha assistito alla messa in scena dell’opera “Per la più grande Italia” di Angelo Ruozi Incerti.
Non possiamo che unirci alle critiche molto positive e applaudire, come sempre, al ‘nostro’ Elis, già ben noto al nostro pubblico perché curatore e ideatore della Rassegna di Teatro per bambini Piccoli Passi , ormai giunta alla XIX edizione, che anche quest’anno ci promette divertimento ma anche riflessione su un tema molto attuale: la donna.

La scena al femminile è infatti il leit-motiv di questa serie di spettacoli, che vedranno sul palco solo compagnie femminili.

Qui l’articolo della Prealpina del 7 novembre:

..e a questo link una bella intervista a Elis Ferracini che ci parla del suo spettacolo:

https://www.ilgiorno.it/varese/cronaca/busto-arsizio-burattini-1.4277196

Bravo Elis!

MGF

Ci ritroviamo esattamente là dove ci eravamo lasciati, la sera del 30 novembre 1998, con il Concerto di Inaugurazione, e facciamo un piccolissimo passo in avanti al 1 dicembre, quando ci fu la replica dello stesso concerto dell’Orchestra Carlo Coccia di Novara diretto da P. Renato Beretta. Due serate, e due serate di pienone, mentre i giornali cominciavano a parlare di noi.

 

Padre Flaviano è sempre stato molto schivo, ma rilascia in quei giorni una bella intervista in cui specifica ben chiaramenete lo scopo e la destinazione del nuovo Fratello Sole: “…lo spazio deve essere di sostegno alla comunità cittadina e quindi deve funzionare non a scopo di lucro, ma per promuovere iniziative culturali e di aggregazione.”

 

A dicembre un solo altro appuntamento, la Festa degli Auguri della famiglia Bustocca, ma appena si apre il nuovo anno si parte davvero con i film.
Primo in assoluto ad essere proiettato, sabato 3 gennaio 1998, Jerusalem di Bille August con Max Von Sydow tra gli interpreti, seguito durante il mese da Ovosodo di Paolo Virzì, il cartone animato Freccia Azzurra e Due padri di troppo di Ivan Reitman con Robin Williams. Per il pubblico del giovedì pomeriggio i titoli sono differenti: La felicità è dietro l’angolo di E. Chantiliez, Madame Butterfly di F.Mitterand e La promesse di Luc Dardenne.
Ma non solo: al via anche il teatro, con Forza venite gente e I Danè fan Danà.

 

 

 

 

E da lì in poi, fino a fine giugno, rassegne cinematografiche, spettacoli teatrali, il Concerto Mandolinistico il 1 marzo, l’8 marzo una serata di poesia e musica (“Voci di donna”) per la festa della donna, tra marzo e maggio 6 incontri e dibattiti per un programma di approfondimenti sulla televisione, in aprile un dibattito su Giacomo Leopardi, un Galà Lirico il 16 maggio sul tema Verdi e l’Ottocento, a giugno So in love, con le musiche dei più famosi musical americani e a fine giugno uno spettacolo di danza. E tanto altro. Finalmente la chiusura estiva, dico io! E tanto riposo per gli instancabili volontari che alla riapertura di ottobre sarebbero stati chiamati ad una stagione molto impegnativa: domenica 27 settembre si inaugurava ufficialmente il centenario della presenza dei Frati a Busto Arsizio ed il programma CENTO ANNI INSIEME delle celebrazioni era fittissimo, con il Teatro Fratello Sole sempre in prima posizione: si sarebbero ospitate nel salone polifunzionale mostre pittoriche e fotografiche, ci sarebbero state conferenze, spettacoli teatrali e di danza, concerti, film a tema francescano. Guardate quanto era lungo il volantino…:

 

Insomma, un bel tour de force, considerando il fatto che in quella stagione cominciarono le prime vere rassegne cinematografiche guidate dalla consulenza del nostro carissimo Paolo Castelli: “Cinque parole per il 2000” da ottobre a dicembre, e “Dieci parole per il 2000” da gennaio a marzo.

 

 

 

 

Ma non solo… a ottobre e novembre al sabato e alla domenica si proiettò una nutrita selezione di Film dal Festival di Venezia 1998 che tenne impegnati gli eroici volontari per otto sabati e domeniche.

 

Il giro di boa dell’anno nuovo vide la nascita della Rassegna del Teatro per i bambini, con gli spettacoli di Enrico Croce, i concerti della Società del Quartetto, e, a marzo, si affacciarono timidamente anche gli spettacoli di cabaret, con nomi altisonanti quali Flavio Oreglio e Leonardo Manera, per non parlare del Festival Chitarristico Internazionale Bustese, quattro importanti appuntamenti tutti al Fratello Sole nel mese di maggio.

 

 

                 

Estenuante, vero? Sì, ma tanto estenuante quanto entusiasmante! Si camminava velocemente, e molte altre iniziative, chiuse in un cassetto, attendevano.

 

MGF

Fonti: archivio Cinema Teatro Fratello Sole.

Alla fine del 1989 iniziò lo studio mirato ad intervenire sul fabbricato esistente del vecchio cinema-teatro Antoniano, da anni ormai in disuso per problemi di agibilità e sicurezza. Lo stabile esistente si trovava in condizioni di degrado avanzato, sia nella parte strutturale che nella copertura, con parti pericolanti e prossime al crollo, tanto da costituire grave pericolo sia per i passanti che per gli oratoriani. Bisognava poi adeguare il luogo alle normative vigenti per i locali di pubblico spettacolo: la larghezza interna di 8,85 mt non consentiva una distribuzione funzionale e la capienza risultava di sole 180 unità, insufficiente per giustificare i grossi costi di realizzazione, e poi di gestione.

Si diede vita quindi ad un progetto che prevedeva la traslazione del lato settentrionale dell’edificio esistente in linea con i due corpi minori esistenti, in modo da ottenere una larghezza interna di 14,20 mt, risolvendo così i problemi connessi coi locali di intrattenimento e ottenendo una capienza di 430 poltrone. Si ribaltò anche la posizione del palcoscenico al fine di ricavare un maggior comfort acustico e rendere la distribuzione architettonica più razionale.
La Parrocchia, che sentiva l’esigenza di ospitare i parrocchiani in un ambiente confortevole per riunioni, conferenze, dibattiti e rappresentazioni teatrali e cinematografiche, approvò il progetto al quale diede corso con l’ottenimento della concessione edilizia da parte dell’Amministrazione comunale in data 11 marzo 1991. Iniziarono così i lavori che diedero vita al Cinema Teatro Fratello Sole.

La distribuzione orizzontale portò alla realizzazione di un piano interrato (sala polifunzionale, disimpegni, sottopalco con camerini e annessi locali igienici), un piano terra (atrio di ingresso, platea con capienza di 280 posti a sedere, 2 stalli per portatori di handicap, palco e locali igienici a disposizione del palco), un piano intermedio (ampio atrio e servizi igienici a disposizione del pubblico) e di un piano primo (atrio e locali igienici a servizio del pubblico, galleria con 150 posti a sedere e cabina di proiezione). I piani sono collegati con scale e ascensori, ed esternamente con una scala che costituisce via di fuga in caso d’incendio. La sicurezza viene garantita con uscite di sicurezza, impianti fissi di estintori distribuiti strategicamente su tutti i piani, impianti elettrici a norme CEI, arredi fissi e mobili realizzati con materiale ignifugo.

 

La sala conferenze nel piano interrato
Visione d’insieme di platea e galleria

La facciata viene ultimata nel dicembre del 1995, presentandosi già come il futuro punto d’incontro culturale, formativo e ricreativo per la città intera. La ristrutturazione, o, se volete, ricostruzione, viene terminata nel luglio del 1997.

 

Il 30 novembre viene infine inaugurato il nuovo e fiammante Cinema Fratello Sole, per mano del ministro provinciale Padre Tarcisio Colombotti, con un concerto dell’orchestra sinfonica Carlo Coccia di Novara diretta da Padre Renato Beretta.

 

Ma, al di là di tutti i dati tecnici che avete letto, tutti coloro che hanno contribuito e contribuiscono tuttora a tenere vivo questo luogo sanno che, se oggi il Cinema Fratello Sole è una delle più importanti realtà della nostra città, il ringraziamento e la gratitudine devono andare ad un grande amico e un amatissimo frate, quel Padre Flaviano la cui tenacia, volontà e perseveranza avevano permesso di dare vita alla realizzazione di questo enorme progetto.

1997: ora la struttura c’era, l’inaugurazione era stata fatta, bisognava incominciare a farla vivere!

 

MGF

 

 

 

 

Alla fine di 25 anni di attività del nostro Cinema Fratello Sole, vogliamo ripercorrere in tre tappe la sua lunghissima storia, dagli albori che vedono le prime luci agli inizi del secolo scorso, piano piano fino ai nostri giorni, dove le attività e le iniziative culturali sono ormai molteplici.

Le radici del Cinema Fratello Sole affondano molto lontano nel tempo e sono strettamente intrecciate a quelle della chiesa dei Frati fin dal 1898, quando con un decreto dell’allora Arcivescovo di Milano, Andrea Ferrari, si diede l’avvio alla realizzazione a Busto Arsizio della chiesa e del convento dei Frati Minori.Il primo accenno lo troviamo nell’opuscolo preparato per le celebrazioni del 1911, dove si auspicava l’attivazione di un oratorio per la gioventù, dotato di locali per il catechismo, di uno spazio per la ricreazione e di un salone cinema-teatro. L’oratorio o ricreatorio, come si diceva, si sviluppò sul lato destro della chiesa: quanto prima denominato Antoniano, accolse lezioni di catechismo settimanali e gare annuali serissime, che divennero tradizione.

Il calcio, le accademie musicali e il teatro attecchirono presto. Nel salone, povero ed essenziale, nel 1914 nacque una compagnia teatrale: l’Antoniana dei Frati Minori figura tra le Filodrammatiche bustesi che nel febbraio del 1924 davano spettacolo sul palcoscenico del Teatro delle Associazioni Cattoliche in via Pozzi.

Il Teatro Antoniano dei frati fu la prima sala cattolica di Busto ad accogliere lo spettacolo di una compagine mista, la Margherita Pusterla della Filodrammatica bustese Paolo Ferrari: era il novembre 1924. L’arcivescovo Tosi, nativo di Busto, lo consentiva ‘in via di esperimento’, ma con il cardinale Schuster ritornò il divieto per le sale cattoliche di ospitare spettacoli di compagnie miste.
Il fascismo, che tendeva a monopolizzate l’educazione della gioventù, chiuse nel 1931 questo oratorio (come tutti gli altri) e tolse la licenza al cinema; ma tante furono le proteste del papa e dell’episcopato che il blocco degli oratori durò soltanto tre mesi e i circoli giovanili poterono riaprire il 2 settembre 1931 come ‘Associazioni Giovanili di Azione Cattolica’, dipendenti dai vescovi e disancorate dall’impegno politico e dai partiti.

Si arrivò così al 1935 con il cinema sonoro e parlato. Dal 1936 Cor Jesu (la rivista mensile del santuario del Sacro Cuore pubblicata dal 1930 al 1965) segnalò regolarmente conferenze, recite e film in programma. Alla fine del 1939 presso i frati operavano ben tre compagnie e tutte producevano spettacoli: la compagnia maschile, affermata da anni, la compagnia femminile e un gruppo di studenti liceali. Nel 1943 alla testa della filodrammatica maschile si pose Mario Foresti. Nel 1945, appena finita la guerra e la diaspora dei giovani militari, l’Antoniana fu tra le prime compagnie locali di nuovo pronte a calcare la scena al Teatro delle Associazioni Cattoliche. Nel 1950 il salone ebbe nuovi tendaggi e nello stesso anno ci fu una radicale ristrutturazione eseguita dall’ingegner Eugenio Prandina, che gli diede l’aspetto di un vero e proprio teatro. Dal 1957 si tenne un cineforum ogni martedì sera. Poco alla volta, però, andò in disuso per problemi di agibilità e sicurezza e la mancanza di fondi per le necessarie ristrutturazioni, fondi destinati a ben più importanti opere nella chiesa e nei locali oratoriali.

                                   

 

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Fonte e foto: Tue so’ le laudi – I Frati Minori a Busto Arsizio 1898-1998
a cura di Augusto Spada