STANLIO & OLLIO
Regia di Jon S. Baird – USA, Gran Bretagna, 2018 – 97′
con Steve Coogan, John C. Reilly, Nina Arianda

1953. Ormai lontani dal loro momento di massimo splendore artistico, Stan Laurel (Steve Coogan) e Oliver Hardy (John C. Reilly), il più celebre duo comico di sempre, sognano di tornare alla ribalta, ma la loro popolarità sembra arrivata al capolinea. Ripensando al passato, tra nostalgia e l’amarezza per alcuni rancori mai sopiti, i due intraprendono un tour in Gran Bretagna, sperando di riuscire poi a tornare sul grande schermo.
Jon S. Baird vince la scommessa di restituire sul grande schermo l’umanissima genuinità del duo comico che più di ogni altro ha segnato l’immaginario collettivo. Un ritorno al passato che non vive del semplice ricordo idilliaco dei due protagonisti, ma che trova anzi la sua forza nel continuo disvelamento di ciò che le maschere sui loro volti nascondevano veramente.

Paolo Castelli

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UN BIOPIC CHE DIVERTE E RIEMPIE DI NOSTALGIA. UNO STRAORDINARIO RITORNO DI STANLIO E OLLIO, IN PERFETTO PARALLELISMO COL RACCONTO DEL FILM

Marianna Cappi – Mymovies.it

Nel 1953, Stan Laurel e Oliver “Babe” Hardy partono per una tournée teatrale in Inghilterra. Sono passati sedici anni dal momento d’oro della loro carriera hollywoodiana e, anche se milioni di persone amano ancora Stanlio e Ollio e ridono soltanto a sentirli nominare, la televisione sta minacciando l’abitudine culturale di andare a teatro e molti preferiscono andare al cinema a vedere i loro capolavori del passato oppure i nuovi Gianni e Pinotto, piuttosto che scommettere sulle loro esibizioni in teatrini di second’ordine. Eppure i due vecchi compagni di palcoscenico sanno ancora divertirsi e divertire, e la tournée diventa per loro l’occasione di passare del tempo insieme, fuori dal set, come non avevano mai fatto prima, e di riconoscere per la prima volta il sentimento di amicizia che li lega.

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NUREYEV – THE WHITE CROW

Regia di Ralph Fiennes – Gran Bretagna, 2018 – 122′
con Oleg Ivenko, Adèle Exarchopoulos, Chulpan Khamatova

Agli inizi degli anni Sessanta, Rudolf Nureyev (Oleg Ivenko) è un ballerino decisamente talentuoso che non ha ancora mostrato tutto il suo potenziale. Durante una tournée con il suo corpo di ballo, sarà folgorato dallo splendore di Parigi e dalla linfa culturale della capitale francese, tanto da non voler più far rientro a casa.
L’attore Ralph Fiennes dirige per la BBC la parziale biografia del ballerino più famoso del mondo, concentrandosi sugli anni della sua giovinezza per mettere in luce sia il talento che di lì a poco sarebbe stato manifesto al mondo intero sia il carattere caparbio e mai remissivo del protagonista, prigioniero del gioco storico politico del tempo. Molto riuscite l’idea di alternare i piani temporali del racconto tra infanzia e giovinezza e la suspence del finale.

Paolo Castelli

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UN FILM D’AMORE CON UNA SUA SINGOLARITÀ E UNA QUALITÀ VIRTUOSA DI MOVIMENTO.

Marzia Gandolfi – Mymovies.it

Ballerino intrepido e fuori da ogni schema, Rudolf Nureyev cresce in tecnica e splendore. Avido di conoscenza, la tournée del 1961 a Parigi è la risposta ai suoi desideri e al bisogno di conoscere più da vicino la cultura e il balletto occidentali. Le lezioni di inglese prese in Russia gli permettono di avvicinare i ballerini dell’Opéra, di comunicare con loro e di condividere i rispettivi punti di vista sulla danza e sul mondo. Incontenibile e ribelle, Nureyev sfora gli orari della ‘ricreazione’ e si attira i sospetti del KGB, che lo marca stretto. Le intemperanze hanno conseguenze drammatiche, il ballerino non andrà a Londra con la compagnia e deve essere immediatamente rimpatriato.
L’intervento tempestivo all’aeroporto di Le Bourget di Pierre Lacotte, ballerino e coreografo dell’Opéra, e Clara Saint, fidanzata del figlio di André Malreaux (Ministro della cultura), strappano Nureyev all’oblio. Il ballerino chiede asilo alla Francia, libero finalmente di danzare e di costruire la sua leggenda.

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Venerdì 6 dicembre alle ore 21.00 nella Sala Conferenze del Cinema Fratello Sole ci sarà la presentazione del Libro OPERAZIONE AVALON, scritto da Grace Freeman e Beckie Fiorello e edito da TraccePerLaMeta Edizioni.
MariaGrazia Ferrario e Beatrice Fiorello saranno intervistate dalle editrici Anna Maria Folchini Stabile e Paola Surano.
Il libro è ambientato in Inghilterra, a Truro, e racconta la storia tragicomica di due allegre donzelle incaricate da un roboante parroco di riportare alla luce un vecchio cinema: di come tutto iniziò, di personaggi veri o immaginari, di lavori, di fatiche, di fantasmi, di factotum e cassiere, di affascinanti Vigili del Fuoco, di proiezioni e proiezionisti, di cappellini con veletta, di film mai visti e mai sentiti e di tanto caffè.

 

MariaGrazia Ferrario non è altro che chi vi scrive sempre su questo blog e Beatrice Fiorello è la mia Giovane Figlia (che conoscete già per i suoi approfondimenti ai film di arte) e siamo, con Operazione Avalon, alla seconda esperienza di scrittura a quattro mani dopo Le Storie del Caminetto, edito da TraccePerLaMeta e uscito due anni fa. Siamo attive volontarie al Cinema Fratello Sole da anni, spesso ci vedete in coppia alla cassa il giovedì pomeriggio e ci siamo proprio ispirate a questo per scrivere con ironia un lungo racconto dedicato a tutti coloro che si prestano per allietare il tempo libero di un pubblico a volte esigente e sicuramente ignaro del fatto che dietro quelle due ore serene davanti ad un bel film ci siano altrettante (e forse più) ore di lavoro, di organizzazione e di preparazione. In realtà non ci si ferma mai, nemmeno quando il cinema è chiuso per le festività natalizie o per la pausa estiva… e l’idea ‘malsana’ di scrivere questo lungo racconto è proprio arrivata alla fine di una faticosa stagione al Fratello Sole, dopo la chiusura a fine giugno. Ci siamo dette: scriviamo di cinema! e facciamolo anche giocando. Un capitolo a testa, una di noi prendeva ciò che aveva lasciato l’altra, cercando di creare una trama e un filo logico. Non vi diremo che luoghi e personaggi sono del tutto immaginari, assolutamente no. Il luogo è un Fratello Sole più piccolo e ancora allo stato embrionale, e i personaggi sono quasi tutti reali, ma portati all’esasperazione, sono diventate caricature con le quali giocare e divertirsi, e speriamo tanto che chi dovesse riconoscersi lo capisca bene e non si offenda: siate certi che lo abbiamo fatto sempre col cuore e con l’intenzione di riderci sopra.
Perchè chi sono realmente i volontari del cinema Avalon e i volontari di qualsiasi cinema? Sono persone gustose, con pregi e difetti portati all’esasperazione in chiave umoristica, personaggi veri della vita di tutti i giorni.
Timori, manie, puntigli, fatiche, ma il lieto fine è garantito, perché la disponibilità e la “perfetta letizia” di ispirazione francescana danno sempre frutti positivi a chi si impegna per il raggiungimento di finalità buone.

Mancano ancora un bel po’ di personaggi che prenderanno forma e spazio in un prossimo futuro, quando il neonato Cinema Avalon diventerà un importante punto di riferimento della città di Truro, in Cornovaglia, dove abbiamo voluto ambientare il racconto… ehm, sì, il british ci piace molto!

Alla fine della presentazione rinfresco tipicamente inglese e natalizio, con un bicchierino di eggnog e biscotti al burro.Vi aspettiamo!

MariaGrazia e Beatrice

Dedichiamo questo racconto a tutti coloro che mettono o hanno messo grande impegno per far funzionare il vero cinema Fratello Sole, ma soprattutto lo dedichiamo a chi è stato con noi per tanto tempo e ci ha lasciato per sempre creando un grande vuoto incolmabile… siete sempre nei nostri cuori: Emilio, Ferruccio, Mario V., Mario S., Maria Grazia e, soprattutto, Ginetta.

Voi date ben poco quando date dei vostri beni.
E’ quando date voi stessi che date davvero.
(Khalil Gibran)

29 Novembre 2019  – ore 21.00

La Compagnia Teatrale “Un Po’ Fuori” Presenta lo spettacolo “IO”
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“I Delfini Biricchini” Presentano lo spettacolo “Il Matto”
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BalconBand In Acustico (Musica Popolare Dal Nord Al Sud Italia)

“IO” è figlio del laboratorio Teatrando (finanziato lo scorso anno dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto nell’ambito del bando assistenza sociale 2018) che ancora sta dando la possibilità a 30 artisti diversamente abili di parlare di se ed esprimere il proprio punto di vista, per poi proporlo al pubblico attraverso il teatro… un’ azione che spessissimo lascia sbalorditi!

Progetto Promozione Lavoro di Olgiate Olona (VA), promotore del progetto, assieme a Arca88 di Olgiate Comasco (CO) e Brugnoli Tosi di Busto Arsizio (VA) che da anni si occupano della persona diversamente abile e alla stessa desiderano dare dignità attraverso svariati laboratori, hanno deciso di intraprendere questo cammino teatrale assieme per far si che la persona venga riconosciuta in tutto il suo essere.

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FRIDA. VIVA LA VIDA

Un docu-film di Giovanni Troilo
con la partecipazione di Asia Argento

FRIDA. VIVA LA VIDA, prodotto da Ballandi Arts e Nexo Digital, è un film documentario che mette in luce le due anime di Frida Kahlo: da una parte l’icona, pioniera del femminismo contemporaneo, tormentata dal dolore fisico, e dall’altra l’artista libera dalle costrizioni di un corpo martoriato. Tra lettere, diari e confessioni private, il docufilm diretto da Giovanni Troilo propone un viaggio nel cuore del Messico suddiviso in sei capitoli, alternando interviste esclusive, documenti d’epoca, ricostruzioni suggestive e l’immersione nelle opere della Kahlo.Nel corso degli anni, Frida è diventata un modello di riferimento: ha influenzato artisti, musicisti, stilisti. La sua importanza ha superato perfino la sua grandezza. Nelle opere di Frida c’è un legame profondo tra dolore e forza, tormento e amore.

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FRIDA KAHLO: LA LIBERTÀ CHE GUIDA IL POPOLO

di Beatrice Fiorello

Frida Kahlo è oggi un assoluto must della cultura popolare. Citazioni e opere sono riproposte un po’ ovunque, tanto da sfiorare neanche troppo lievemente il concetto di “troppo mainstream” tanto caro ai modaioli: è quasi come una Beatlemania, viene presa e rimescolata un po’ in tutte le salse, e senza conoscere abbastanza di lei si corre il rischio di dimenticarsi che dietro alla popolarità c’è una persona reale, che ha vissuto un’esistenza dolorosa e tormentata.
Frida nacque nel 1907 in Messico. Contrasse la poliomielite in tenera età, e a diciotto anni rimase coinvolta in un incidente che le causò un’invalidità permanente e costanti dolori che la tormentarono fino al termine della sua breve vita, nel 1954. Figlia di un immigrato tedesco e di una mestiza, Frida crebbe in un ambiente intriso di tradizioni millenarie estremamente radicate e variegate. Sposò l’artista Diego Rivera, dal quale venne più volte tradita e lasciata.

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