THE FABELMANS
Drammatico,
Biografico – 151′
Regia di Steven Spielberg – USA 2023
con Michelle Williams, Paul Dano, Seth Rogen
LA TRAMA
America, anni Cinquanta. Il piccolo Sammy Fableman (Mateo Zoryan Francis-DeFord) viene portato al cinema dai genitori (Michelle Williams e Paul Dano). Sammy non è troppo convinto, ha paura: «uomini giganti?!», «Sono solo ingranditi dallo schermo!», lo rassicura il padre. I tre assistono alla proiezione del kolossal Il più grande spettacolo del mondo di Cecil B. DeMille. Sammy uscirà dal cinema emozionato, ma anche profondamente traumatizzato da un incidente ferroviario mortale visto in CinemaScope. Sammy è tormentato da incubi in cui rivive l’incidente. Ha vissuto il cinema come esperienza reale e la replica nei suoi sogni paurosi. Il padre, per confortarlo, gli regala un trenino elettrico e la madre una macchina da presa. Con il nuovo strumento, Sammy può riprendere il trenino in corsa e ricreare un incidente finto che può “controllare” anche grazie al montaggio…
Da ragazzo, Sammy comincia a dare una forma sempre più precisa alle proprie fantasie visive e cinematografiche. Sogna di diventare un grande regista…
LA RECENSIONE
The Fabelmans, nuovo film di Steven Spielberg, rappresenta un unicum nella filmografia del grande cineasta statunitense. Un’operazione di introspezione che – come raccontato dal cineasta – prima della pandemia non avrebbe mai pensato di fare. Ma l’impatto devastante del Covid sulle nostre vite ha fatto mettere in discussione molte convinzioni, portando Spielberg ad usare il suo mezzo d’elezione per aprirsi esplicitamente con il proprio pubblico.
Il risultato finale è un film straordinario.
Sceneggiato dallo stesso regista e dal drammaturgo Tony Kushner, The Fabelmans racchiude all’interno delle sue due ore e mezza l’essenza del cinema di Spielberg, un vero e proprio manifesto artistico ed emotivo di un genio che ha emozionato generazioni di spettatori. The Fabelmans è un‘opera che può creare una sensazione iniziale di straniamento. Quando si ha di fronte uno degli uomini più influenti del cinema moderno, dalla filmografia così vasta e così importante, si pensa di conoscerlo bene attraverso i suoi lavori, arrivando a idealizzarne la personalità.
Nel momento invece in cui questi si mette completamente a nudo, scendendo dal suo piedistallo di semidivinità del grande schermo e mostrandoci tutta la sua umanità, allora le nostre certezze vengono meravigliosamente rimesse in discussione.
Diverse sono le tematiche toccate da Spielberg nel film, in primis il racconto familiare. La dinamica tra Sammy, una madre che è una grande artista mancata e un padre decisamente più pragmatico è realistica, viscerale ed emozionante. Lo stesso si può dire del legame con gli altri familiari, che siano di sangue come le sorelle e lo zio Boris o acquisiti come l’interessante personaggio interpretato da Seth Rogen. È infatti proprio questa rete di rapporti così ben tratteggiati che ci permette di poterci rivedere nel giovane protagonista, le cui sfide sono simili a quelle che ognuno di noi ha dovuto fronteggiare nella vita. Altro argomento fondamentale affrontato in The Fabelmans è il rapporto di
Spielberg con il Cinema e ciò che rappresenta per lui: il percorso di crescita di Sammy ci porta a mostrarci due lati della stessa medaglia, ovvero il concetto quasi felliniano del cinema come mezzo capace di incarnare i propri sogni ma anche la potenza di un medium
in grado di manipolare la realtà a proprio piacimento.
L’attenzione quasi maniacale di Spielberg verso gli strumenti del suo futuro mestiere è una toccante dichiarazione d’amore verso il grande schermo, quasi commovente per la sua limpidezza e sincerità. The Fabelmans trasuda in ogni frame la forza dirompente della
passione del Maestro, quella che gli ha permesso in oltre cinquant’anni di carriera di creare pietre miliari amate dal pubblico di tutto il mondo.
Giuseppe Sallustio, musicista e artista
IL REGISTA
STEVEN SPIELBERG
Cincinnati – USA
18 dicembre 1946
Tra i più grandi registi e produttori dei nostri tempi, lo statunitense Steven Spielberg ha saputo raccontare storie fantastiche e realtà dolorose, suscitando profonde emozioni e coinvolgendo un pubblico vastissimo. Il suo talento di narratore gli ha permesso di affrontare i più diversi generi cinematografici, dalla commedia al dramma, dall’avventura alla fantascienza, dal thriller al film storico. sin da giovanissimo Steven Spielberg dimostra la sua passione per il cinema realizzando una lunga serie di film amatoriali che lo mettono subito in luce. Il suo primo cortometraggio in pellicola, Amblin’ (1969), lo fa notare dalla Universal Pictures, che decide di metterlo sotto contratto, sebbene ancora ventenne, per sette anni. È in questo periodo che il regista realizza Duel (1971), thriller mozzafiato che gli fa conquistare il primo grande successo di critica. Sarebbe stato però un terribile squalo, in grado di seminare il terrore tra i bagnanti, a renderlo celebre nel 1975 in tutto il mondo: thriller innovativo e di grande suspense, Lo squalo dà inizio a una saga assai popolare negli anni successivi.
Regista sempre in cerca di nuove sfide, Spielberg trova quindi nella fantascienza un modo originale per esprimere la sua enorme creatività. Utilizzando effetti visivi all’avanguardia per l’epoca, affronta per la prima volta in Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977) il tema del
contatto tra esseri umani e alieni, realizzando uno dei film di fantascienza più amati di sempre.
Questo film è il preludio a uno dei suoi capolavori più apprezzati: E.T. l’extra-terrestre (1982). Realizzato insieme al mago italiano degli effetti speciali Carlo Rambaldi, il sublime personaggio di E.T. è una delle creazioni più poetiche della luminosa carriera del regista.
La passione per la fantascienza non abbandonerà Spielberg, consentendogli di realizzare molti anni più tardi i raffinati A.I. Intelligenza artificiale (2001), Minority report (2002) e La guerra dei mondi (2005).
Sempre all’inizio degli anni Ottanta, Spielberg unisce la sua creatività a quella di George Lucas, il ‘papà’ di Guerre stellari, per realizzare una delle saghe d’avventura più celebri di tutti i tempi: quella dedicata alle peripezie dell’intraprendente archeologo Indiana Jones.
Il suo spirito di ‘eterno fanciullo’ si manifesta anche in Hook – Capitan Uncino (1991) e la sete d’avventura lo porta a realizzare uno straordinario parco giochi con Jurassic Park.
Da sempre interessato ai grandi eventi della storia, Spielberg ne ha rivisitato alcuni momenti cruciali e dolorosi. Hanno visto così la luce film splendidi quali Il colore viola (1985), L’impero del sole (1987) e Schindler’s list – La lista di Schindler (1993).
Dopo Amistad (1997), importante riflessione sul dramma dello schiavismo, il regista rievoca prima lo sbarco in Normandia del 6 giugno 1944 in Salvate il soldato Ryan (1998) e poi un terribile episodio di terrorismo internazionale in Munich (2005). Una forte critica nei confronti
della società americana contemporanea è infine presente in Prova a prendermi (2002) e The terminal (2004), film resi unici dalle grandi interpretazioni di due stelle come Leonardo Di Caprio e Tom Hanks.
MGF